Non collegati alla lista del presidente, impegnati in accordi incrociati tra zone diverse, i consiglieri provinciali, a parte qualche accordo sottoscritto con i presidenti per cui optano, hanno le mani libere. La corsa per Palazzo Dogana, che somiglia a quella nel palazzo di Atlante visto il voto tutto interno alle stanze degli amministratori, potrebbe cambiare segno ed equilibri fino a sabato.
Difficile percepire il polso del territorio poiché un consigliere di Serracapriola, per esempio, anche se vota uno del subappennino, non lo dirà per non scontentare il collega. E’ un’elezione fatta di rapporti di buon vicinato, di rapporti personali consolidati negli anni e di strabismi di posizioni: puoi essere contro il tuo sindaco nella tua città ma poi appoggiarlo come presidente. 3 candidati presidenti, (Miglio, Mongiello, Landella), oltre 780 tra sindaci e consiglieri comunali, 6 liste, diversi colori di scheda in base a quanto pesa il voto: 27 provenendo da Accadia, il 711 se vieni da Foggia, 281 sei fai l’amministratore a Lucera.
In quest’ elezione asettica e molto virtuale, senza riscontro di piazze, con le competenze delle province intatte, tranne (che per) il voto popolare, è anche possibile che si consolidino alleanze di “simpatia”. Sei stato un ex assessore di Palazzo Dogana? Hai intessuto amicizie con i tuoi colleghi? Bene, possibile che si vada verso una consonanza d’intenti. In questa cornice si inserirebbe la scelta di Leonardo Lallo (consigliere di San Severo ed ex assessore di Palazzo Dogana) a favore di Paolo Mongiello.
San Severo-Apricena
Il sub commissario dell’ex Pdl ha mantenuto la sua candidatura sfidando l’ira del senatore Lucio Tarquinio. In questi giorni fa la spola tra Apricena e San Severo. Ha stretto un’alleanza con Antonio Potenza, anche se il suo vicesindaco di Forza Italia, Anna Maria Torelli, fa parte di una lista molto varia che include Idv, Sel, Socialismo dauno. In ogni caso il tesoretto di preferenze potrebbe venire dall’alto Tavoliere dove ha trovato sintonia con Leonardo Lallo e probabilmente anche con Ciro Matarante. Il resto della minoranza nella città del sindaco Miglio è indirizzato su Landella, parliamo di Rosa Caposiena e Francesco Stefanetti. Il nome a garanzia del “territorio”- parola unificante di questa elezione e probabilmente anche delle prossime regionali – è Matarante (Ncd), anche se Caposiena potrebbe pensare a Ursitti (Foggia) e Camporeale (Serracapriola). Due schede, un presidente, un consigliere. I più ambiti sono quelli dei grandi centri.
Nella città del Golfo
A Manfredonia i 5 consiglieri di minoranza si stringono attorno a Landella. Non si sono espressi Stefano Pecorella e Falcone. Il candidato consigliere preferito è Paolino La Torre, forse votato anche dal suo omonimo Giuseppe La Torre. Il consigliere aspira a fare il sindaco del paese del Golfo e pare abbia espresso con i suoi amici un pensiero non certo peregrino da quelle parti: interrompere 25 anni di governo di centrosinistra. Quando chiedi di elezioni comunali anche l’opposizione, per riflesso condizionato, parla del Pd e delle primarie, solo in seconda battuta realizza che, invece, gli si chiede delle prossime loro candidature a primi cittadini. Possibile che da Manfredonia giunga qualche voto per il sindaco di Orta Nova, Dino Tarantino.
Da notare che si sottoscrive solo la candidatura del presidente ma qualche consigliere che ha fatto di più, ha anche precisato quanti ne porta con sé. Sempre a Manfredonia altri due amministratori hanno scelto Cosimo Titta, ex Idv, a favore di ‘Capitanata Civica’, lista di Di Gioia e Cusmai che si avvia verso le comunali dove ha già dichiarato il suo favore alla ricandidatura di Riccardi.
Basso Tavoliere
Cerignola la sua dichiarazione a Landella l’ha fatta tempo addietro. Gli riconosceva la leadership dell’intera provincia. Qui vengono candidati due consiglieri di maggioranza, Casarella, anche portavoce di Fi, e Netti. Molto quotato Reddavide, di Ncd (ex Udc), pare anche nella zona che va da Stornara, Stornarella, Orta Nova, in sintesi nei Cinque Reali Siti. Il centrodestra nel suo complesso spera di ottenere due consiglieri, uno di Fi non verrebbe eletto.
I piddini votano Miglio e “La Cicogna” di Franco Metta si è già espressa per Tutolo consigliere. Da Cerignola i voti passano a Lucera, una delle poche dichiarazioni chiare in questa anomala campagna per Palazzo Dogana.
Il Subappennino e Lucera
Lucera di centrodestra porta in dote al territorio la candidatura del coordinatore cittadino di FI Fabio Valerio. Del resto la porta del Subappennino doveva avere uno spazio sia perché vanta dei consiglieri provinciali uscenti (Dotoli) sia perché nello scacchiere dei consensi verso le Regionali è strategica. Pochi chilometri più avanti c’è Biccari. Il sindaco Gianfilippo Mignogna non si sbilancia né per Mongiello né per Landella.
I Monti Dauni, del resto, sono penalizzato dal voto ponderato. Avevano chiesto una loro rappresentanza, alla fine la lista da cui si potrebbe pescare per avere un interlocutore è ‘Uniti per la Capitanata’ sponsorizzata da Pino Lonigro. Insieme ci sono i delusi di tutte le parti politiche, dal Pd (Gaetano Cusenza), a FI (Anna Maria Torelli), ai centristi di sempre con sfumature diverse (Pasquale Pellegrino). Anche Sel con loro. Il collegamento al candidato presidente non esiste nemmeno nelle enunciazioni. Contano di dare un rappresentante al Gargano e uno al Subappennino. Nel “liberi tutti” di queste elezioni, in cui ci si impegna più per eleggere se stessi o il proprio consigliere che il presidente, può legittimante succedere anche questo.