Si delinea lo scacchiere dei candidati sindaci in vista delle Comunali di Manfredonia. L’unico dubbio è legato al Movimento 5 Stelle dopo la rottura improvvisa e clamorosa con il Pd che aveva proposto il 30enne Matteo Gentile per la coalizione con i pentastellati. I dem hanno quindi virato sul sociologo e operatore sociale Domenico La Marca, già in campo per Molo 21, Manfredonia Civica, Con Manfredonia, Progetto Popolare Manfredonia, Verdi – Europa Verde Manfredonia e La Marca Sindaco. Sarà dunque La Marca, in buona sostanza, il candidato sindaco del centrosinistra manfredoniano.
Ma allora cosa faranno i 5 stelle? Sembra tramontata l’idea di puntare sul 28enne ex consigliere comunale Gianluca Totaro che preferirebbe qualche altro anno di esperienza prima di accettare una sfida così complessa. L’alternativa sarebbe quella di appoggiare l’ex parlamentare Antonio Tasso, attualmente candidato per i movimenti civici Agiamo, Sipontum, Noi siamo Manfredonia e Antonio Tasso Sindaco. Il nome di Tasso non dispiacerebbe al leader Giuseppe Conte che ha spesso trovato in lui una buona sponda quando era al timone di Palazzo Chigi. Più defilate le ipotesi che anche loro sostengano La Marca o che addirittura decidano di restare fuori dalla tornata elettorale.
Nel centrodestra il candidato con maggiori chance di giocarsela è Ugo Galli trainato dal cartello civico “Manfredonia 2024”, con il sostegno di Fratelli d’Italia e Forza Italia. Il funzionario regionale, presidente del Circolo unione e figlio del compianto giudice Alessandro, ha lanciato da giorni la sua candidatura ed è già molto attivo sui social con programmi e idee per il futuro di Manfredonia.
Con il claim “Io sono Vincenzo” è candidato sindaco anche l’ex consigliere comunale di Forza Italia, Vincenzo Di Staso che lasciò gli azzurri per sostenere Gianni Rotice durante il mandato fallimentare di quest’ultimo. Di Staso, professione avvocato, è sostenuto dalle liste Di Staso sindaco – Chiamami per nome, Strada Facendo, Udc, Lega e Puglia Popolare.
Una sfida tutta al maschile, dunque, per una città che ha la necessità di ripartire dopo anni bui. Lo scioglimento per mafia, il debole commissariamento che ne seguì e la tragicomica era Rotice hanno fatto sprofondare Manfredonia nel baratro. È notizia di pochi giorni fa, pubblicata in esclusiva da l’Immediato, l’allontanamento di tutto il cda di Ase, l’azienda dei servizi ecologici partecipata del Comune. La commissaria straordinaria Rachele Grandolfo ha mandato a casa, per gravi inadempienze, il presidente Michele Centola, l’amministratore delegato Massimo Leone e la vicepresidente Lucia Murgolo. Nominato amministratore unico Marcello Danisi, 66enne barese. A lui il compito di risollevare l’azienda finita anche nelle carte della recente operazione della Finanza, “Giù le mani” a causa dei dipendenti Michele e Raffaele Fatone, padre e figlio detti “Racastill”. Il primo si trova in carcere con le accuse di peculato, estorsione, concussione, lesioni personali gravi, violenza privata e minacce; il secondo è ai domiciliari per lesioni personali gravi in concorso con il padre. Vittime delle violenze sarebbero i colleghi dell’azienda ecologica.
Al nuovo sindaco il compito di ripristinare la legalità e rilanciare, come merita, una delle città più importanti della provincia di Foggia e dell’intera Puglia.