Non solo mafia garganica. Anche la mafia foggiana trema dopo il pentimento di alcuni ex affiliati. Tra questi spicca Patrizio Villani, 46enne originario di San Marco in Lamis, ex killer della batteria Sinesi-Francavilla. Stando ad un recente articolo della gazzetta del mezzogiorno, Villani potrebbe presto essere sentito nel processo d’appello “Grande Carro” nei confronti della cosca Delli Carri, costola dei Sinesi.
Il processo, sdoppiato in due filoni (rito abbreviato e ordinario), scaturì da una maxi operazione del 2020 che documentò vari reati: associazione di tipo mafioso, riciclaggio, estorsione, illecita concorrenza con minaccia o violenza, sequestro di persona a scopo di estorsione, detenzione illegale di armi/esplosivi, truffe per il conseguimento di erogazioni pubbliche (anche con riferimento a quelle UE) ed altri delitti, tutti aggravati ex art. 416 bis.1 C.P, per aver agevolato le attività di una organizzazione mafiosa.
Villani, condannato definitivamente a 30 anni per l’omicidio Tizzano nel bar H24 a Foggia, dovrebbe essere sentito per parlare di Luciano Cupo, condannato in primo grado a 7 anni e 4 mesi per associazione mafiosa e concorso in estorsione.
Ma chi è il 46enne sammarchese? Villani è colui che lo scorso anno svelò ai magistrati della Dda numerosi dettagli sugli ultimi 40 anni di storia criminale nel Foggiano. Omicidio Panunzio, pizzo agli imprenditori, traffico di droga e persino i riti di affiliazione.
Clamorose le dichiarazioni rese sull’agguato all’imprenditore edile nel 1992. Per molto tempo si è pensato che l’esecutore materiale fosse Donato Delli Carri, sotto processo in “Grande Carro”, condannato in via definitiva a 27 anni per l’uccisione di Panunzio. Ma ecco cosa riporta un verbale d’interrogatorio a Villani: “Federico Trisciuoglio era uno degli uomini di Roberto Sinesi salvo poi fare la scissione. Esiste ancora la batteria Trisciuoglio e percepisce al pari delle altre batterie i proventi illeciti. Attualmente si è avvicinato alla batteria Moretti. Ha partecipato all’agguato di Giovanni Panunzio insieme a Donato Delli Carri, in particolare Trisciuoglio è stato l’esecutore materiale. Inoltre fu proprio lui ad uccidere l’imprenditore Ciuffreda (nel 1990, ndr), quello che è stato ucciso prima di Panunzio. Quest’ultimo fatto l’ho saputo dai fratelli Francavilla e poi anche da Francesco Russo e Franco Vitagliani. Mi è stato detto anche da Donato Delli Carri in carcere a Taranto”.
Affiliazioni
“Il clan Sinesi è storicamente confederato con i Francavilla. Roberto Sinesi veniva affiliato da Franco Coco Trovato e da Pepè Flachi, prima degli anni ’90. Trovato era del clan di Rocco Papalia, era calabrese. Papalia era della zona di Platì, Africo e San Luca, esattamente di Platì. Era in pratica (Trovato) un uomo di spicco del clan di Rocco Papalia e in quei periodi loro stavano appoggiati a Foggia Pepè Flachi, insieme ad altri calabresi, tra cui anche Vittorio Foschini che poi è divenuto collaboratore di giustizia. E loro affiliarono Roberto Sinesi, Vincenzo Parisi, affiliarono anche i Li Bergolis, ‘Ciccillo’, Pasquale Li Bergolis, affiliarono anche Silvestri soprannominato ‘l’Apicanese’, che poi è stato morto ammazzato nel 2002. E venne affiliato anche Federico Trisciuoglio. Vennero affiliati anche i nipoti di Roberto Sinesi, Francesco e Donato Delli Carri insieme a Federico Trisciuoglio. So queste cose perché sono entrato a far parte nel 2009 dell’affiliazione, però io già facevo parte da prima di questo clan. Inizialmente non ci credevo. Poi, nel 2009, Luigi Biscotti me l’ha spiegata perfettamente, dice: ‘Lo devi fare perché a te ti portano con noi – così colà – è una cosa che la dobbiamo fare’. E ho deciso di fare anche il rito di affiliazione. Nel carcere di Foggia, alla sezione Prima Vecchia. L’abbiamo fatta al passeggio”.
La “favella”
Il pm Perrone Capano chiese a Villani: “Saresti in grado di dirci come funziona una favella foggiana?”. Per “favella” si intende una sorta di sermone, una filastrocca recitata per effettuare il rito.
Villani: “Allora, funziona così, si dice: ‘Buongiorno’… allora ‘ecco’. ‘Buongiorno saggio compare, giungo appunto a voi questa mattina, con una mano faccio luce e con l’altro accendo luce. Conforme e conformista siete voi, con parole di omertà è formata società’. E tu rispondi e dici: ‘Con chi ho l’onere di parlare?’ – ‘Avete l’onere di parlare con una persona fatta con patti, forme e conforme, attivo qui, fuori da qui e in qualsiasi località’. E gli dice: ‘Ma allora siete conformi?’. Dice: ‘Quanti…’… e poi gli dice: ‘Quanti bottoni ha la vostra maglia?’. E tu gli dici: ‘Sette’, perché sette sono le cariche. E poi lui ti fa la domanda e dice: ‘Quanti bottoni avete abbottonato?’. E tu gli dici fino a quanto hai avuto la carica, e gli dici: ‘Quattro bottoni’. E poi gli dici i pregi, ‘E quali sono i tuoi pregi?’ – ‘Ho una fronte stellata per illuminarti il cammino; i miei occhi sono due perle per accecare gli infami e gli indegni; la mia bocca è fatata per addolcire le questioni; la mia lingua è una spada per tagliare e rintagliare le vostre favelle; il mio petto è freddo e duro come un marmo; le mie spalle sono lo specchio che riflettono la vostra immagine; le mie gambe sono due molle per rimbalzare di duello in battaglia’. ‘Chi è vostro padre?’ – ‘Mio padre è il sole, mia madre la luna e i miei fratelli sono le stelle. Mio nonno è un vecchio carrettiere che abita sul Monte Bianco e scende tre volte l’anno, Natale, Pasqua e Ferragosto, e scende per portare le salme degli infami e gli indegni. E lava l’anima nelle acque del fiume Giordano’“.
Poi il pm chiese di Sinesi: “Roberto Sinesi porta la settima carica, l’ultima. Lui porta la carica di Santa Elisabetta, che è il medaglione. I Moretti-Pellegrino-Lanza, invece, sono affiliati alla camorra napoletana. Dagli ex cutoliani e lì vennero affiliati Vito Lanza, Natalino Venuti, è stato affiliato Giuseppe Spiritoso. Quell’affiliazione ce l’aveva anche Mario Francavilla”. (foto archivio)