Libera Scirpoli “mediatrice” per l’amministrazione comunale di Manfredonia? La compagna del sindaco Gianni Rotice, sorella del boss garganico Francesco Scirpoli detto “Il lungo” con il quale è stata anche in società, è finita nel mirino dell’ex primo cittadino Angelo Riccardi.
Ma andiamo per gradi. Scirpoli, ex segretaria del Pd di Mattinata, comparsa di recente accanto all’ignaro procuratore nazionale antimafia, Giovanni Melillo durante un evento serale, non ha mai preso le distanze dal fratello malavitoso. In una recente intervista ha persino dichiarato: “Non comprendo come Francesco si sia trovato in questa situazione. Viviamo un dramma che può capitare a qualunque famiglia perbene. Non posso dire se mio fratello sia mafioso o no. Se è successo qualche errore lo ha fatto, ma non so quale sia stato. Spero di saperlo. È un ragazzo educato che parla in italiano, uno che piange facilmente. Mio fratello (da qualche anno in carcere, ndr) adesso lavora per il Ministero degli Interni e sta studiando. Si è iscritto all’università ed è entusiasta di questo”.
A proposito di università, la mattinatese Scirpoli – accantonata l’esperienza nel Pd – è entrata da alcuni anni nel mondo universitario: il suo nome figura sul sito del Dare (Distretto tecnologico promosso dalla Regione Puglia con partecipazione dell’UniFg), come project leader. Tra i soci del Consiglio di amministrazione c’è il compagno Rotice.
Ma non è tutto: Libera Scirpoli è anche editorialista del controverso quotidiano l’Attacco, bacchettato da Procura di Foggia e Direzione distrettuale antimafia per aver negato la mafia. Il giornale avrebbe come benefattore l’imprenditore Michele D’Alba, raggiunto da interdittiva antimafia pochi mesi fa. D’Alba è storicamente legato a Rotice.
L’affondo di Riccardi
Nelle ultime ore, Libera Scirpoli è finita al centro di un intervento di Riccardi che sui social ha elencato tutte le ambiguità del suo successore Gianni Rotice replicando ad un comunicato di quest’ultimo. “Il sindaco, come un pappagallo cenerino – scrive Riccardi -, ricorda a tutti che il Comune di Manfredonia è stato sciolto per mafia e che il bilancio comunale è in dissesto (credo capisca poco di bilanci, visto che per le sue imprese si avvale di consulenti e non provvede in maniera diretta), ma questa volta si spinge a ricordare che io sia incandidabile, cercando di marchiarmi come mafioso, al punto che non potrei ricoprire alcun incarico, né pubblico né privato”.
Secondo Riccardi “in questa amministrazione gli elementi per giungere a un provvedimento preventivo (un nuovo scioglimento per mafia, ndr) ci sono tutti e sono già sufficienti per determinare un esito nefasto per Manfredonia, che andrebbe scongiurato con le sue immediate dimissioni”.
Poi l’affondo su Libera Scirpoli: “Tralasciando gli aspetti già più volte richiamati, potremmo concentrarci sul ruolo della compagna del sindaco, che è la sorella, secondo le dichiarazioni dei pentiti, di uno dei maggiori boss della mafia garganica e non solo. Premesso che Lady Rotice non ha mai preso le distanze dal più noto fratello, è interessante notare come sia sempre presente e con un ruolo ‘politico’ di rilievo, al punto da essere pronta a mediare, da quel che appare, i continui conflitti con assessori e consiglieri. Quindi non è soltanto una compagna qualsiasi, ma nonostante la parentela ingombrante è anche fortemente impegnata nel governo dei processi amministrativi. In altri termini, quanto conta la ‘Roticessa’ nella gestione dell’attività amministrativa?”
“Consiglierei all’inquilino di Palazzo San Domenico di evitare lo scontro personale su questo tema. A tal proposito voglio anche ricordargli che mentre i miei certificati penali sono al momento puliti, su di lui pende un processo per l’accusa grave di omicidio colposo di un dipendente dell’impresa di cui era titolare (sic!)”.
Riccardi è un fiume in piena. Nel suo post ha ricordato il conflitto d’interessi di Rotice: “Il sindaco-imprenditore non ha voluto risolvere i suoi evidenti conflitti di interesse ed ha utilizzato stratagemmi banali tali da renderlo oggetto di attacchi non solo politici. È di fatto il titolare della sua impresa e, per non farsi mancare nulla, occupandosi di costruzioni, si è preoccupato di nominare il 13 marzo 2023 suo cugino e dipendente dell’impresa Rotice come consigliere con delega al Pnrr”.
Infine “la vicenda – secondo Riccardi – più rilevante che denota il livello di complicità e asservimento al sindaco da parte di alcuni dirigenti, il famoso Polder 20 di Siponto, di cui Rotice è il possessore unico per volontà della famiglia. Sono passati circa due mesi dai controlli effettuati dalla Polizia Locale con l’ausilio dei tecnici comunali e, essendo il ‘suo’ Polder 20 pieno di abusi edilizi ufficialmente già rilevati in passato, è lecito chiedersi di quale particolare copertura goda il sindaco per non aver ricevuto ad oggi nessuna ordinanza di demolizione? Perché per altri cittadini si procede con tempi diversi? Perché il dirigente del Settore Urbanistica si sta assumendo la responsabilità di non procedere all’emissione del provvedimento?”. Riccardi ha anche ricordato “la nomina della nipote del sindaco come supporto delle attività di legittimazione degli usi civici di Siponto“. (In alto, Libera Scirpoli e Gianni Rotice; al centro, nel riquadro, il boss Francesco Scirpoli arrestato dopo l’evasione dal carcere di Foggia)
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