È giunta alla nostra testata la replica di Alessandro Siena, consigliere comunale del Comune di Vieste, alla notizia sulle tre euro chieste da un chiosco per scaldare il latte nel biberon. La vicenda, svelata dall’agenzia di stampa “Dire” che ha pubblicato la denuncia di una coppia di turisti romani, è stata ripresa da molte testate giornalistiche, anche nazionali, come Repubblica Bari, Rainews e Vanity Fair.
Ma ci sarebbe qualcosa di poco chiaro: “Scrivo in merito all’articolo pubblicato dal titolo ‘A Vieste tre euro per scaldare il latte nel biberon, la denuncia di due turisti’. Nel testo – afferma Siena – è indicata la fonte della notizia, ossia l’agenzia Dire (www.dire.it) e per l’esattezza l’articolo pubblicato all’indirizzo https://www.dire.it/23-08-2023/946307-tre-euro-per-scaldare-il-latte-nel-biberon-vieste-la-denuncia-di-due-turisti/ che si conclude con la seguente frase: ‘L’associazione ha quindi deciso di segnalare la vicenda al Garante per la sorveglianza sui prezzi e al Comune di San Teodoro per i provvedimenti del caso’, frase non riportata nel suo articolo fatto di stralci di quello di partenza. San Teodoro è una località balneare della provincia di Sassari, in Sardegna. Nel definire quantomeno vergognosa l’intera vicenda, dalla richiesta di un qualsiasi compenso per scaldare un biberon alla mancata emissione dello scontrino fiscale, e nel confermare che al Comune di Vieste non è pervenuta alcuna denuncia in merito alla vicenda. Le chiedo: ma siamo proprio sicuri che questo episodio è avvenuto realmente a Vieste o è l’ennesimo tentativo di screditare il turismo viestano, garganico e pugliese? Con l’auspicio che questa mia osservazione ottenga sul Suo sito la stessa visibilità dell’articolo sopra citato, Le invio cordiali saluti”.