C’è anche Vieste nell’ultimo provvedimento della Prefettura di Foggia che ha emanato dieci interdittive antimafia ad altrettante società della provincia. Nella “capitale del Gargano” colpita la “Moviland scarl”, attiva nel settore del movimento terra ma in odor di mafia secondo la Prefettura di Foggia. Titolare Oronzo detto Renzo Vescera, aggiudicatario di numerose commissioni per conto del Comune garganico. Se ne contano una dozzina dal 2014 ad oggi, prima con l’amministrazione di Ersilia Nobile, poi con quella guidata da Giuseppe Nobiletti, sindaco in carica. La Moviland, con sede a Vieste in via don Tonino Bello 27, ha spesso eseguito lavori di livellamento e spostamento sabbia, come quelli sull’arenile del lungomare Europa. Ma si è anche occupata di sistemazione delle strade comunali; l’ultima determina risale a fine 2019 per interventi eseguiti ad un costo di circa 35mila euro. Ma adesso, il prefetto di Foggia Raffaele Grassi ha inferto una dura stangata alle attività di Vescera; lo strumento dell’interdittiva blocca inevitabilmente i rapporti della società con l’ente di corso Fazzini.
Il titolare di Moviland è padre di Vincenzo Vescera, 33enne morto ammazzato la sera del 16 gennaio 2017. Il giovane rimase ucciso in via San Nicola da Mira a pochi passi dalla sua abitazione dove stava rincasando a piedi. I carabinieri lo trovarono già cadavere. Malviventi rimasti ignoti esplosero verso di lui alcuni colpi di fucile.
Per gli investigatori, Vincenzo Vescera era vicino al clan Notarangelo oggi retto da Marco Raduano, braccio destro dello storico boss Angelo “Cintaridd” Notarangelo, quest’ultimo assassinato nel gennaio del 2015. Da qualche anno i gruppi degli scissionisti, divisi in clan Raduano e clan Iannoli-Perna, si fanno la guerra per il controllo del territorio e dei traffici di droga. Capo indiscusso Marco Raduano alias “Pallone”, attualmente detenuto a Nuoro e con il quale Vescera si sarebbe alleato prima di essere ucciso. Morto ammazzato il 26 aprile 2019 il boss della fazione rivale, Girolamo Perna che è solo uno dei tanti giovani uccisi nella faida scoppiata dopo l’agguato a “Cintaridd”. (In alto, il prefetto di Foggia Raffaele Grassi; a destra, il Comune di Vieste; sotto, Vincenzo Vescera; sullo sfondo, il lungomare)