Lo scandalo tangenti al comune di Foggia tira dentro il calderone anche scenari politici e strategie nella tecnostruttura. Dirigenti che vanno via, altri in arrivo e persino un cambio al vertice della Prefettura.
Ma tutto parte dalle mazzette. Abbiamo scritto di Lello Zammarano (LEGGI), Marco Insalata (LEGGI) ma anche dei casi riguardanti Saverio Normanno e Vincenzo Rana (LEGGI). Ed è dalle intercettazioni sulla tangente chiesta a Normanno che emergono conversazioni a largo raggio sul “sistema” del potere a Foggia.
Una conversazione viene registrata all’interno della Mercedes di Laccetti. L’episodio è rilevante per ricostruire i fatti riguardanti l’affidamento di lavori relativi all’istituto scolastico Vittorino da Feltre (determinazione dirigenziale n. 125 del 21.2.2014 e lettera di affidamento prot. 18265 del 26.2.2014). Ma Massimo Laccetti e Saverio Normanno parlano anche della situazione politica foggiana, legata all’imminente competizione elettorale.
Durante la conversazione nella Mercedes dell’ex consigliere comunale, si discute del marito di una tale Rosa Lombardi. Normanno lascia intendere che quest’uomo gli starebbe dando una mano. “È inutile dirlo che qua sta lavorando solo Peppino Caroprese”, si legge nelle intercettazioni. “Finora le uscite sono sempre il triplo rispetto alle entrate” e per questo l’imprenditore punta a un “rapporto sinistro (ma qui non è chiaro cosa intenda) per poter compensare”.
Poi Normanno si dimostra tranquillo “tanto il marito di Rosa deve ritornare a Foggia tra un annetto con la carica di Prefetto”. Laccetti gli chiede cosa fa ora il marito e Normanno risponde che sta a Silvi Marina e fa il viceprefetto. “Sta dove sta la moglie di Biagini”. “Allora sta a Vasto” gli ribatte Laccetti.
In seguito la discussione si sposta sulla politica. È Normanno a parlare: “Comunque vada… tornando al sindaco (Mongelli)… dato che deve saltare, se poco poco esce Landella il primo che se ne va è Dicesare (dirigente della tecnostruttura con compiti di ragioneria, ndr)”. Nelle intercettazioni si parla di un tale Manca che potrebbe subentrare al posto di Dicesare.
Laccetti dice di non dirlo questo fatto. Normanno però gli spiega che “purtroppo è così”.
Poi Normanno dice che andrà al posto di Matteo Di Maggio. “Sto a vedere anche la politica nostrana per sapere certi fatti”.
Normanno afferma che “se viene Landella è un casino, se va il sindaco che dicono loro poi non lo possono fare (il riferimento è all’affidamento dei lavori)”. Normanno afferma che visto che ha fatto la richiesta di demolizione gli vogliono dare il terreno indietro di proprietà. Laccetti chiede qual è che gli vogliono dare.
Normanno risponde che è quel terreno che ha chiesto a Biagini per il lavoro pubblico.
Laccetti dice che adesso lo vogliono dare di proprietà.
A questo punto Normanno afferma di aver detto al sindaco che deve dargli “quello, la piazza e l’altro”. In pratica gli ha fatto le 4 richieste “a costo zero”. Poi conclude: “Con il nuovo sindaco non so se sarà la stessa cosa”.
Anche successivamente, durante una conversazione, sempre in macchina, ma tra Biagini e Laccetti, si torna a discutere di politica. L’ex dirigente comunale parla della possibilità di vittoria alle comunali per il centrodestra ma lui, Laccetti, sta candidato nel centrosinistra. Laccetti però, gli assicura che verrà eletto. “Potrai sempre dire che sei di centrodestra”, gli dice allora Biagini.
Laccetti conferma dicendo che lui non è uno che perde tempo e che se qualcosa non va come vuole, allora se ne va come ha fatto con Lucia (Lambresa). “Per me l’importante è essere eletto ma preferisco andare nella coalizione che vince perché ci sono più spazi”.
Poi conclude continuando a definire lo scenario politico foggiano. “Marasco ha preso i voti di tutti gli amici influenti, indipendentemente dal partito politico a cui appartenevano, sono andati a votare l’amico”.