“So bene che questa non è una campagna elettorale come le altre. La posta in gioco è molto alta, la città vuole lasciarsi alle spalle la stagione del commissariamento, la vergogna dello scioglimento. La mia presenza qui serve per sottolineare il coraggio di una scelta che noi abbiamo fatto, ossia quella di sostenere un campo civico così ampio. Questa scelta risponde ad un principio: Marida Episcopo è una candidata scelta sulla base del suo profilo, una città non si amministra con le etichette e i simboli ma si governa col duro lavoro”.
È una Mara Carfagna, già ministra per il Sud del Governo Draghi, molto local quella che è arrivata a Foggia per sostenere i candidati e le candidate della lista Azione Tempi Nuovi per Foggia. Accompagnata dai consiglieri Sergio Clemente e Ruggiero Mennea e dai coordinatori Matteo Iacovelli di Azione e Rosa Cicolella di Italia Viva ma in rotta di collisione col Dino Marino che ha fatto un chiaro endorsement per Giuseppe Mainiero, Carfagna ha snocciolato le ragioni di una coalizione così larga.
“Il caso Foggia è un unicum”, ha ripetuto più volte, e non apre ad alcun laboratorio nazionale per un campo largo che unisca Pd, M5S, sinistra e forze riformiste e liberali.
“La candidata sindaca ci convince per tre motivi. Intanto il profilo, ha un solido curriculum, conosco bene la sensibilità di chi appartiene al mondo scolastico, i miei genitori erano insegnanti. La seconda ragione per cui mi convince è il programma che intercetta i bisogno di sicurezza, di garantire il verde pubblico, l’illuminazione e di favorire l’insediamento di nuove attività produttive. Leggete il programma, non è un libro dei sogni. E la terza ragione è il fatto che sia una donna, in momenti di crisi il pragmatismo e lo spirito di servizio e la capacità di lavoro di una donna possono fare la differenza. La nostra squadra è coesa, appassionata, donne e uomini che non intendono la politica come gestione del potere, ma come esercizio del servizio per il bene pubblico. Conosco bene il peso e il sacrificio delle campagne elettorali delle amministrative, sono stata consigliera comunale a Napoli. Quello che è accaduto qui a Foggia non accadrà altrove. L’alleanza di Foggia non è ripetibile. Riteniamo improbabili alleanze con i 5 Stelle a livello nazionale. Diverso è quando si tratta di amministrare le città”.
Carfagna non intende illudere chi crede in una alternativa nazionale. “Noi abbiamo le idee molto chiare, abbiamo la capacità di essere una forza politica molto netta, capace di affrontare i problemi nella loro complessità senza cedere ai populismi e senza parlare alla pancia degli italiani. Azione nasce per un progetto più ambizioso che parla con il linguaggio della verità. Come facciamo a governare con Pd e M5S se pensiamo cose diverse sull’energia. Anche sull’Ucraina loro hanno delle ambiguità e non c’è stata una condanna ferma al terrorismo Hamas. Le contraddizioni quando governi emergono e creano disaffezione nell’elettorato. Guardiamo al Governo: a Lampedusa Meloni va con l’Europa e a Pontida Salvini va con Le Pen che è antieuropea. Ma gli elettori sono più intelligenti, qui a Foggia si vota per il riscatto della città”.
E conclude: “I foggiani devono votare per una scelta di campo molto precisa, qui non si vota tra destra e sinistra, si vota tra due diverse concezioni della città. Si vuole correre il rischio di tornare ad un passato che ha mortificato la città e l’ha portata allo scioglimento o guardare alla legalità e alla trasparenza di un metodo collettivo e condiviso che non farà a meno di nessuno?”.
Dello stesso avviso anche Ruggiero Mennea. “Questa non è una parata, una passerella come le stanno facendo i rappresentanti del governo per il centrodestra. La cicatrice dello scioglimento per mafia resterà per molti anni. Oggi serve fare un salto in avanti nel futuro per ritrovare quel tempo che i foggiani hanno sprecato col centrodestra”.