A Foggia per i diversamente abili ci sono attività di musicoterapia, ippoterapia, cromoterapia, ortoterapia per i più piccoli, insieme a tutte le iniziative psicologiche e sociali di inclusione, ma mancava una scuola di danza con corsi di ballo per adulti e bambini e di ballo paralimpico dedicato a chi ha disabilità cognitive, fisiche e motorie.
Lucia Squarcella, logopedista, ballerina professionista e insegnante di danza sportiva, ha coronato il suo sogno aprendo una scuola di ballo in città, in Viale Sant’Alfonso de’ Liguori tutta sua, la LuS Academy, centrata sui fragili. L’obiettivo è anche quello di accompagnare i suoi iscritti e le sue iscritte alle competizioni dei campionati europei di danza sportiva, che come spiegano dalla federazione, è lo sport che per eccellenza non ha confini e limiti. Uno sport per ogni età, genere e abilità, che unisce immediatezza di esecuzione con l’utilizzo di ogni canale sensoriale.
Uno sport inclusivo
“Ho comprato il locale, dopo tanti studi a Napoli e Roma, per avviare finalmente questa disciplina anche a Foggia. Si fa una analisi funzionale sull’aspirante ballerino in un progetto di inclusione. Si può cominciare individualmente o in piccoli gruppo in base alla disabilità fisica o psichica”, spiega la maestra di danza.
“Ho avuto tante richieste si sono presentati il giorno dell’inaugurazione (sabato 26 novembre ndr) ragazzi autistici, con sindrome di down e anche persone in carrozzina. Ho avuto la mia prima lezione di danza in carrozzina e sono emozionatissima, la ragazza ha scelto di fare lezioni individuali”.
Per i ballerini in carrozzina si preferiscono il valzer e il tango che hanno movimenti in progressione e si comincia con un riscaldamento fisico, dopo una accurata diagnosi medica. Tutto il busto e gli arti lavorano molto con il ballo in carrozzina. Serve dunque, come evidenzia Lucia Squarcella, una equipe. La scuola è anche dotata di un oss dedicato e forma anche i compagni di ballo. Chi balla insieme ad un diversamente abile deve essere preparato a possibili crisi, come nei casi dei soggetti autistici.
“Chi balla insieme deve camminare in punta di piedi, fondamentale è l’approccio e stabilire l’empatia. Deve essere preparato e non bisogna improvvisarsi. Il ballo è terapeutico già di per sé. Inizialmente si fa una formazione, sanno con chi devono andare a ballare. Al momento cominciamo noi già formati, siamo in tre. Tra qualche settimana apriremo anche agli accompagnatori, sarà un arricchimento anche per loro”.
La scuola è totalmente senza barriere architettoniche, anche negli spogliatoi. “Non mi aspettavo un così importante riscontro, ho già 20 richieste di ragazzi con disabilità psichiche e diverse richieste per adolescenti in carrozzina. È una novità che mancava a Foggia e voglio offrirla al meglio per la nostra città”.