Torna prepotente, negli ambienti della Regione Puglia, il caso dell’ex sindaco di Manfredonia Angelo Riccardi, in passato a capo di un’amministrazione sciolta per infiltrazioni mafiose e reso definitivamente incandidabile dalla Cassazione poche settimane fa. Dunque, per la legge italiana non ci sono più dubbi: Riccardi è tra i responsabili dello scioglimento per mafia dell’ente sipontino. I giudici della Corte Suprema sono stati piuttosto tranchant nella sentenza: “Il Comune di Manfredonia era asservito a interessi malavitosi”.
Nel frattempo Riccardi, a gennaio 2021, è stato nominato nel “gruppo di esperti” del governatore Michele Emiliano, consulente in materia ambientale. Il presidente della Regione Puglia, ex magistrato antimafia, non volle attendere le decisioni definitive della Magistratura e indicò il politico di Manfredonia tra i suoi membri. Oggi, però, qualche domanda sorge spontanea dopo la decisione della Cassazione. È opportuna la presenza dell’ex sindaco nel team del governatore? Già all’indomani della nomina, la politica si era scagliata contro la decisione di Emiliano, ma oggi la vicenda è timbrata dal terzo e ultimo grado di giudizio e potrebbe riesplodere in un mare di polemiche. Non si rischia un pericoloso precedente? La Regione non rischia di diventare “il rifugio” dei politici incandidabili a livello locale? Ci si aspetta un risposta definitiva dalla politica barese, una risposta che rispetti la legge ma soprattutto i cittadini.
Intanto Riccardi, dominus per almeno un decennio sul territorio sipontino, avrebbe ancora un certo peso nella struttura amministrativa manfredoniana anche grazie ad alcuni suoi fidati tecnici che non avrebbero mai nascosto di riconoscere nell’ex primo cittadino un punto di riferimento. Ma nella “second life” di super Angelo bisogna aggiungere il presunto rapporto privilegiato con una testata provinciale e con una giornalista locale molto chiacchierata negli ultimi mesi per alcuni messaggi hot comparsi in città, fatti passare per minacce della criminalità organizzata! Dopo un’incessante campagna giornalistica contro lo stesso politico (che è sfociata anche in denunce), oggi Riccardi ne sarebbe diventato la fonte principale e l’ispiratore della gran parte degli approfondimenti. Insomma, Angelone è sempre “on fire”. (In foto, Emiliano e Riccardi)
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