“È sorprendente come il Partito Democratico si lanci in una difesa a spada tratta di una scelta ‘politica’ quantomeno discutibile dell’attuale commissaria, sostenendo la bontà di non celebrare i concorsi al Comune di Foggia, così privando decine di foggiani di una possibilità di futuro non precario e stabilità lavorativa”. Esordisce così la nota del segretario cittadino Lega Foggia, Antonio Vigiano in risposta ad un comunicato del Pd sulle assunzioni al Comune di Foggia. “Perché è di questo che si tratta – scrive -. Il segretario cittadino Emanuele lo sa bene ma preferisce arrampicarsi strumentalmente sugli specchi nel maldestro ed egoistico tentativo di utilizzare l’argomento per portare acqua alla malandata causa del Pd. Sia chiaro una volta per tutte che la decisione di non procedere coi concorsi è frutto unicamente di una scelta (politica) soggettiva della commissaria, assolutamente non dipendente dalle recenti vicende amministrative. Chi le correla è in malafede, intellettuale e politica”.
Poi continua: “Non solo sull’argomento non vi sono atti gravati da accuse di opacità ma, se anche sussistessero, i commissari ministeriali avrebbero avuto buon gioco ad evidenziarli nella relazione (e non ve n’é traccia) e la commissaria Magno ad avviare un percorso ex novo. E invece ha deciso, legittimamente ma in totale autonomia, di optare per la sospensione, fornendo un’occasione lavorativa a cittadini di altri Comuni che, tra qualche anno, sceglieranno di tornare a casa, sguarnendo nuovamente il Comune di Foggia. Ripeto, lecitamente, ma non mi si venga a raccontare la stucchevole solfa delle responsabilità in capo alla precedente amministrazione. La malafede di Emanuele, inoltre, è facilmente ravvisabile anche nella generalizzazione che compie rispetto alla compagine politica che ha recentemente amministrato Foggia, omettendo volutamente che in quelle pagine sono richiamati anche atti della passata amministrazione di centrosinistra, schieramento di cui fa parte Emanuele, guidandone il partito azionista di maggioranza. Quindi, o siamo tutti ‘mafiosi’ – e non è così – o le generalizzazioni del segretario cittadino del Pd sono artifizi verbali destituiti di fondamento ma buoni per la propaganda politica pro domo sua”.
Per Vigiano “un atteggiamento strumentale ed egoistico, lontanissimo dal bene della collettività, al quale il Pd e il centrosinistra ci hanno tuttavia abituato, ormai sgamato anche dai meno avvezzi al linguaggio della politica. Il segretario del Pd dimostri per una volta onestà intellettuale e politica, esca dai palazzi e si metta dalla parte dei cittadini, che ha abbandonato da tempo, perorando il loro diritto ad avere una opportunità professionale dignitosa e non precaria. Dovrebbero essere queste le battaglie di sinistra, invece preferisce accucciarsi, remissivo, accondiscendendo scelte discutibili pur di trovare materiale per colpevolizzare il ‘centrodestra cinico e baro’. Un atteggiamento ripugnante, tanto più perché – conclude il leghista – va a penalizzare i cittadini foggiani”.