Emergono dubbi sul progetto di “salvataggio” di Casa Sollievo della Sofferenza, dopo l’accordo raggiunto con la Regione Puglia. Dopo l’ultimo incontro con la direzione, avvenuto l’8 settembre scorso, il sindacato Fials ha chiesto le ragioni per le quali l’informativa per il protocollo non sia stata inviata preventivamente, ma solo dopo la firma del protocollo, “Contravvenendo alle norme contrattuali, le organizzazioni sindacali sono state eluse – spiega Giuseppe Mangiacotti -. Il paradosso in questo periodo di pandemia è che il personale ‘sanitario’ che ha lavorato e lavora nelle aree Covid non solo non ha percepito l’incentivo che, altre strutture come l’ASL e gli Ospedali Riuniti hanno percepito, ma si è visto anche decurtare arbitrariamente la produttività e a breve anche altre indennità”.
Avevamo chiesto di sospendere tali provvedimenti, di armonizzare con tutte le organizzazioni sindacali una soluzione diversa e prima di mettere mano agli stipendi di tanti lavoratori onesti, di rivedere ‘tanti privilegi goduti da taluni lavoratori’. Inoltre se, prima del Covid i posti letto erano poco più di 900 e i lavoratori circa 2700, avendo con la Pandemia ridotto i posti letto a poco più di 500 perché avete continuato ad assumere? L’assunzione di 40 lavoratori costa più o meno 1 milione di euro l’anno. Per di più volete demansionare Infermieri che non sono più in corsia dopo tanti anni, mentre a tanti lavoratori gli permettete di avere privilegi da nababbi”.
Il sindacato avrebbe fatto un’analisi a campione, dalla quale sarebbero emerse diverse anomalie: “Decine di dipendenti assunti con una categoria e un profilo, invece oggi si ritrovano in un’altra, passando da ruolo sanitario a ruolo amministrativo dalla categoria A alla categoria D con ben 5 salti di categoria, da proporre alle Olimpiadi come Atleta nella Categoria di salto in alto”.
“Diverse unità lavorative – prosegue Mangiacotti – assunte come categorie protette con profili bassi oggi invece si trovano in D o Ds, le ricordiamo che la legge 68 del 1989, prevede che tali lavoratori debbano esclusivamente concorrere a concorsi mirati. Diversi dipendenti percepiscono l’indennità di coordinamento prevista esclusivamente per il ruolo sanitario (129,11), tramutata incredibilmente in ‘Indennità Operatori CED’. Lavoratori appartenenti al ruolo Tecnico e amministrativo passati in DS, il contratto le ricordiamo che non lo prevedeva, gli stessi avrebbero dovuto concorrere tramite selezione interna delle Posizioni Organizzative, invece si è predisposto il loro passaggio in DS assegnando agli stessi anche l’indennità fissa di coordinamento e quella variabile 129,11+129,11. Ad altri dipendenti si è assegnata l’indennità di Funzione che va da 333,00 a 1054,0 euro. Diverse unità assunte con l’amministrazione guidata da Michele Giuliani tra il 2019 e il 2021 con profili DS come ‘Collaboratore Tecnico Professionale Senior’. Una moltitudine di Assegni Ad Personam che vanno da 47 a circa 2000 euro mensili. Ci sono alcuni lavoratori sfortunati che percepiscono solo l’indennità di 129,11 euro, altri che hanno 129,11 più l’assegno ad personam i più valorosi invece indennità 129,11 più assegno ad personam più l’indennità di funzione , la cui somma raggiunge a volte anche l’ importo tra 1000,00 e 2000 euro. Questi lavoratori privilegiati non sono Infermieri, o operatori sanitari ma, dirigenti, personale amministrativo, personale Tecnico(Autisti, Falegnami, Meccanici, Idraulici). Gli operatori sanitari non solo si sono ammalati di Covid ma assistono attoniti a questo scempio”.
“Quindi, Direttore- continua ancora riferendosi a Giuliani – le avevamo chiesto, prima di decurtare la produttività e altro a tanti dipendenti onesti di rimuovere tutti questi privilegi e indennità. Le rammendo che chi parla ha gridato da molti anni allo scandalo, senza mai nessuna risposta, anzi si è continuato a perpetrare tali scempi. Inoltre tutti questi istituti elargiti a vari titoli non sono mai stati frutti di contrattazione tra le parti! La nostra analisi, concludendo ha messo in evidenza che per 47 dipendenti da un calcolo effettuato in difetto, vengono spesi più di 30mila euro mensili che moltiplicato 13 mensilità fa 390mila, che ancora moltiplicato 14 anni (Gestione della precedente e vostra amministrazione) fa 5,4 milioni di euro.
Se calcoliamo ancora tutti i tabellari del personale che è passato da A a D, da C a DS, insomma tutti i salti in alto non previsti contrattualmente vi sono altri circa 50mila euro mensili che moltiplicato le 13 mensilità fa 650mila euro, facendo poi la somma per i 14 anni la somma è di oltre 9 milioni euro. Sommando il tutto arriviamo a circa 15 milioni di euro. Non è vero che avete solo ereditato tali situazioni, lei direttore – conclude Mangiacotti – nella precedente amministrazione era direttore amministrativo. Le assunzioni dalla data del vostro insediamento, pur avendo tanti posti letto in meno, le avete fatte e le continuate a fare. Ora, le vogliamo chiedere con quale coraggio dopo aver ascoltato e confermato tali mostruosità vuole decurtare gli stipendi a lavoratori onesti che lavorano con spirito di abnegazione?”.