
Il contratto stipulato 113 del 2015 tra il professor Gianluca Nardone e la Regione Puglia inerente il Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 quale direttore del Psr è scaduto e nelle settimane scorse è stato bandito un avviso pubblico per la sua sostituzione.
Potevano candidarsi i dirigenti regionali in servizio o quelli di altra pubblica amministrazione o le persone in possesso di particolare e comprovata qualificazione professionale che abbiano svolto attività in organismi ed enti pubblici o privati con esperienza acquisita per almeno un quinquennio in organi di amministrazione o in funzioni dirigenziali.
Ha preso servizio oggi il dirigente Antonicelli, già da tempo in forza al PSR, mentre Nardone dovrebbe restare a capo del dipartimento di Agricoltura nello schema di Michele Emiliano del Maia.
Al prof Nardone, ex numero uno del Dare si addebitano tanti ritardi agricoli, dal caso Xylella al Psr bloccato.
“All’inizio è stato boicottato- spiegano dalla struttura regionale- non è un dipendente della Regione e all’inizio c’è stata una sorta di reazione della struttura burocratica, che è stata poco collaborativa. La Regione paga la carenza di personale, con la rottamazione di Fitto 500 dipendenti andarono via, il 70% dei quali dirigenti, furono mandati in pensione con bonus stratosferici, contributi fino a 600mila euro. Eravamo 6mila, ora siamo meno di 3mila. Con uffici in tutte e 5 le province”.
In queste ore, con i gilet arancioni in rivolta, emerge anche la frattura tra l’assessore Di Gioia e il suo dirigente Nardone. Stando alle indiscrezioni nel 2015 Di Gioia avrebbe voluto trattenere il dirigente di Dario Stefano, Gabriele Pagliardini, attualmente direttore generale di Agea.