Fino a domani domenica 14 ottobre, in occasione delle Giornate FAI d’Autunno, si ha un’opportunità da non perdere per visitare luoghi inaccessibili aperti dal FAI. 17 i siti pugliesi, di cui 2 in Capitanata.
A cura della Delegazione FAI di Foggia, di Maria Grazia Marseglia e collaboratori e della Famiglia Grasso, dalle 10 alle 17, con un contributo suggerito a partire da 3 euro si potrà visitare “lo Moleno” ad acqua di Bovino, in uno dei borghi più belli d’Italia. La sua presenza viene attestata sin dal secolo XVI. Importante fonte di sostentamento, era in grado di sfruttare la corrente del fiume Cervaro e viene gestito dalla famiglia Grasso da oltre 100 anni. Grazie alla loro passione, tramandata dai loro predecessori, è possibile visitare questa suggestiva struttura, che viene messa a disposizione dell’intera comunità. Poco distante, attraversato il ponte, costruito all’epoca del duca Giovanni Guevara (1602-1631) per superare il fiume e collegare le contrade più interne di Bovino alla strada regia, è visitabile la Taberna del Ponte, posta lungo l’argine sinistro del Cervaro (amnis Cerbalus) sul percorso della strada che collegava Napoli con la Puglia e che faceva parte di una mansio, ovvero una stazione di sosta fornita di alloggi, di magazzini e di scuderie, gestita dal governo centrale per garantire un’adeguata ospitalità a dignitari ed ufficiali. Sarà possibile acquistare in loco spuntino o pranzo tipico preparato dai proprietari del bene.
Il Fai della provincia di Foggia ha scelto il tema dell’acqua come importante componente del paesaggio, ma anche come mezzo per lo sviluppo del territorio e della sua economia. Lo sfruttamento dell’acqua nel passato è rappresentato dal Mulino ad Acqua di Bovino, mentre il suo uso attuale per un grande impianto legato all’irrigazione e al fabbisogno idrico della provincia è rappresentato dalla Diga di Occhito, gestita dal Consorzio per la Bonifica di Capitanata. Aperta dunque anche diga, tra le più grandi in Europa della categoria delle dighe in terra, è alimentata dalle acque del Fiume Fortore e di alcuni torrenti. Segna il confine tra la Puglia e il Molise per circa 10 km La sua realizzazione rientra nel grande disegno infrastrutturale, finalizzato allo sviluppo della Capitanata e avviato dallo Stato nell’immediato dopoguerra. I lavori iniziarono nel 1957. La diga dà luogo ad un grande invaso artificiale, il cd. Lago di Occhito, inserito in un contesto di grande valore naturalistico e paesaggistico. Vi sono sentieri tracciati per Km 6 e cartellonistica, un’arena di circa 40 posti per lezioni all’aperto e varie piazzole per la sosta nonché diversi punti panoramici e di osservazione. Sul posto guide del Consorzio per la bonifica della Capitanata conducono una interessante visita guidata agli impianti. Opere di scarico (scarico di superficie e scarico di fondo); Organi di manovra, camera di manovra galleria di derivazione.