
2,20 euro a chilometro. A tanto ammonta il costo standard del trasporto pubblico locale, di cui ieri si è discusso in Provincia con le parti sociali. Al tavolo il solo dirigente al ramo provinciale, essendo ormai la politica impegnata nel rinnovo della presidenza. Non più tagli, ma solo una razionalizzazione. Sembra rinviato e scongiurato il taglio chilometrico.
Il costo standard riflette il costo del servizio, opportunamente specificato ed erogato a prestabiliti livelli di qualità, assumendo condizioni operative efficienti. I sindacati sono stati rassicurati sui livelli occupazionali e sulla loro salvaguardia. La Regione Puglia in questi anni ha investito soldi propri, sforando il tetto del costo standard, dal momento che nel territorio pugliese il costo del servizio non riesce ad essere sostenuto dalla tariffa. Da qui la necessità di tagliare i chilometri, per adeguare la spesa. Sono circa 400 gli occupati del segmenti servizi urbani e trasporto pubblico locale. La provincia di Foggia conta 5.930.527 km totali, solo Foggia, il capoluogo detiene 3.844.296 km.
L’assegnazione, come rimarca Vincenzo Cataneo della Fast, è rimasta uguale. C’è stato nei giorni scorsi un incontro tra i Comuni di San Severo e Foggia e le varie aziende. Ci si aggiornerà al 18 ottobre per i rimanenti Comuni. Dattoli ha affermato che la Provincia dovrebbe presentare un nuovo piano della mobilità, senza la riduzione dei km tanto paventata e richiesta a livello regionale dall’assessorato ai Trasporti dell’assessore Giannini.
A Foggia le corse previste in città, con Ataf, sono 60, ma ormai almeno 10 corse al giorno vengono soppresse per mancanza di mezzi. Lunedì scorso si è arrivati al caso limite di 18 corse soppresse. “Vorremmo che sia la Provincia sia il Comune avessero una posizione irremovibile sui chilometri”, è stato il commento di tutti i sindacati seduti al tavolo.
Il 65% del trasporto pubblico è coperto da aziende partecipate a totale capitale pubblico, l’altro 35% è rappresentato dalle aziende private, Acapt Saps, Ferrovie del Gargano, Sita, Centra.
L’obiettivo è fare concorrenza ai mezzi provati, alle automobili con un piano di investimenti adeguato. Mancano al momento dei collegamenti adeguati per il servizio ospedaliero e per le periferie in particolare il Cep, dove aumentano i disguidi anche denunciati dall’utenza scolastica e non.