Torna a casa boss di Vieste, dimesso da ospedale Marco “faccia d’angelo” Raduano

Ha lasciato Casa Sollievo della Sofferenza nelle scorse ore tornando nella sua l’abitazione in contrada Scialara, scenario dell’agguato. Intanto proseguono indagini carabinieri

È stato dimesso ed è ora a casa sua, Marco “faccia d’angelo” Raduano, 34enne boss di Vieste, ritenuto a capo del gruppo degli scissionisti dopo l’azzeramento del clan Notarangelo.

Raduano, detto anche “Pallone”, ha lasciato l’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo nelle scorse ore tornando nella sua Vieste, presso l’abitazione in contrada Scialara. Proprio nella zona dove è rimasto vittima di agguato la sera del 21 marzo scorso, atteso da almeno due sicari.

“Faccia d’angelo” l’ha scampata bella quel giorno. Qualcuno, infatti, aveva il chiaro intento di ammazzarlo. I carabinieri hanno repertato 5 bossoli di fucile calibro 12 sull’asfalto. I killer lo stavano aspettando ma avrebbero sparato da distanza considerevole non riuscendo nell’intento di eliminare il capo clan. Per Raduano solo leggeri ferite a mano, gamba e fianco.

Il giovane boss stava rincasando nella sua abitazione dopo aver fatto visita al suocero che abita poco distante. Raduano, in regime di sorveglianza speciale (deve restare in casa dalle 21 alle 7, ndr), stava dunque passeggiando ignaro che ad attenderlo ci fossero uno o forse due uomini armati di fucile calibro 12, l’arma maggiormente utilizzata dalla mala del Gargano per gli agguati mortali.

Mentre Raduano è di nuovo a casa, prosegue il lavoro degli inquirenti. Secondo i carabinieri ci sarebbe più di un legame tra l’agguato del 21 marzo scorso e l’omicidio di Giuseppe Silvestri avvenuto il 21 marzo del 2017. Proprio su quest’ultimo caso di cronaca potrebbero emergere presto novità riguardanti la storica faida che da anni si sta consumando sul Gargano.

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