Il giorno dopo il clamoroso arresto di Fedele Sannella per riciclaggio nell’inchiesta della Procura di Milano, con le foto dei pagamenti, messaggi WhatsApp e la ricostruzione della compagine societaria della C.LM.srl, della Sannella Holding srl e della Esseci srl, detentrice del Foggia Calcio, inseriti nell’ordinanza, al pastificio Tamma in Corso del Mezzogiorno tutto sembra regolare. Forse c’è fin troppa calma. Due tir, uno in entrata e l’altro in uscita, si sono salutati alle ore 12.
Al pastificio
In portineria sono vaghi, se si cerca il fratello, che da almeno un anno guida l’azienda. “C’è solo la Cinquecento di Franco Sannella, non la sua Maserati”. Contattato al telefono, l’imprenditore preferisce non parlare. È in riunione.
In città non sono mancate in queste ore le preoccupazioni per l’impresa molitoria della pasta. Sono circa 50 gli operai sindacalizzati. In azienda il clima è piuttosto sereno, come spiegano a l’Immediato i sindacati. “I due fratelli si sono impegnati tantissimo, i ragazzi con la precedente gestione non prendevano lo stipendio. Invece ora li pagano a tariffa, a ciclo continuo, i Sannella stanno spendendo, si stanno muovendo nell’ottica dello sviluppo. Vogliono investire e creare occupazione”, è il commento del segretario alimentarista Cisl Lorenzo di Varsavia.
Con i Tamma, i dipendenti avevano diversi arretrati, oggi invece possono contare su degli integrativi in base alla produttività, benché siano dei contratti stagionali somministrati, a termine.
Secondo molti, i fatti del Foggia Calcio e le somme di Massimo Curci sono cose “distinte e separate” da Tamma e dalle altre attività dei fratelli Sannella, che negli ultimi 3 anni avevano diversificato molto rispetto al loro settore iniziale. Energie rinnovabili ed edilizia.
I sindacati del resto si relazionano con Franco Sannella, che viene definito “competente e altruista, disponibile verso le persone”, perché “cerca di tutelarle, anche se qualcuno sbaglia”.
“Avrebbe potuto licenziare, perché non erano persone di sua fiducia. E invece non lo ha fatto”, è il commento.
Pare esservi insomma fiducia. Le notizie circolate su una ipotetica cessione e non smentite dal procacciatore d’affari Lucio Fares sono per ora lontane. “Delle nuove trattative per Tamma non ne ho idea proprio. Fra l’altro siamo occupati in altro ora”, osserva Fares, presidente del Foggia Calcio a l’Immediato. Qualche componente del CdA ha annunciato dimissioni dopo questo “scandalo”? “No, aspettiamo con serenità, stiamo sereni e tranquilli. Stiamo calmi fino al 13 febbraio (giorno della pronuncia sul commissariamento del club rossonero, ndr). Dobbiamo vedere un po’ come si evolvono le cose, non sono questi gli argomenti all’ordine del giorno”, conclude.
In Fondazione Apulia Felix
Intanto, domani ci sarà un Consiglio di Amministrazione alla Fondazione Apulia Felix in cui si parlerà di Fedele Sannella, vicepresidente della struttura culturale e tra coloro che nel 2012 su impulso dell’allora Rettore Giuliano Volpe hanno voluto “dare un segnale forte alla società locale” in attività da mecenate, incassando anche la convenzione trentennale dal Comune di Foggia per l’Auditorium Santa Chiara.
I componenti del CdA sono insieme a Volpe, gli imprenditori Giacomo Mescia e Marcello Salvatori e il violinista Dino De Palma, ex compagno della prossima candidata LeU, la direttrice d’orchestra Gianna Fratta.
È il secondo arresto, dopo quello dell’edile Gerardo Biancofiore, di uno dei soci principali della Fondazione, che negli ultimi tempi aveva cercato di allargare, senza riuscirvi, la base societaria. Occorrerà rilanciare. Sembrano lontani i tempi delle convention di scuola d’impresa, del sabato mattina, dal titolo “ I Manager che fecero l’Impresa – Foggia incontra imprenditori di successo”. Nel primo incontro un emozionatissimo Fedele Sannella salutò il grande imprenditore Mario Beretta, titolare al 50% del gruppo Fratelli Beretta.
Le reazioni
Sui social tanti colleghi spendono parole di apprezzamento. “Oggi fare impresa è diventato davvero difficile e complicato. Soprattutto se il successo è arrivato nella massima legalità possibile, perché ci vuole anche tanta fortuna per emergere come imprenditore. Premesso ciò si viene immediatamente avvicinati da personaggi o individui che purtroppo operano in un certo modo, un imprenditore “sano” in quei momenti è completamente abbandonato dal sistema (giustizia) che spesso non aiuta ma addirittura affossa, viste ormai le regole dei giochi. Chi conosce i Sannella sa come si muovono e che persone sono realmente. La magistratura deve svolgere il suo compito”, scrive uno degli ultimi soci che sta realizzando con loro delle palazzine in Via San Severo.
Ritiene che i fratelli Sannella abbiano diversificato con troppa accelerazione in settori nei quali non avevano un adeguato know how? A questa domanda Marco Insalata, che insieme al gruppo Trisciuoglio sta operando una diversificazione spinta in più settori, ha risposto con schiettezza alla nostra testata web: “Io sono affettivamente legato a Fedele Sannella e a Franco, quindi sono di parte. Il problema è che solo chi fa può sbagliare, ma qui ci sono tanti che non fanno e che sono capaci solo di guardare e giudicare, solitamente sempre male, fino all’altro giorno mi sembra che erano considerati i migliori invece oggi tutti addosso. Per il resto i soldi sono i loro e saranno anche padroni di investire dove vogliono e come vogliono, oltretutto non mi sembra che anche se neofiti, stessero facendo male. Ci sono tanti ma dico tanti imprenditori e professionisti facoltosi che vivono in sordina regalando poche emozioni al territorio. Comunque io preferisco chi fa”.