Lo sportello degli avvocati di strada di Foggia avrà nei prossimi mesi una marcia in più. Si tratta di quattro operatori del progetto “Presidio” della Caritas Italiana nazionale che, lanciato in aprile, coinvolge dieci diocesi dalla Campania alla Sicilia ed offrirà servizi di assistenza medica e orientamento legale ai lavoratori stranieri nelle campagne. I destinatari sono più di diecimila lavoratori, dall’Africa o dall’est Europa. I “presidi” a Rosarno in Calabria, nei distretti dell’oro rosso in Capitanata e ad Acerenza, fino ai campi di angurie di Nardò, dove i braccianti scioperarono quattro anni fa, fino a Cassibile, in Sicilia dove i lavoratori si accampano nelle grotte come animali. Nel progetto infatti, sono previsti anche servizi di accoglienza abitativa, come nella piana del Sele, nel Salernitano e a Peastum, dove è in ristrutturazione un immobile del clero con la diocesi di Vallo della Lucania per farne un centro di accoglienza. Stesso piano di accoglienza abitativa a Saluzzo, il frutteto piemontese d’Italia e unico “presidio” del Nord, dove sarà allestita una tendopoli comunale con più di 200 posti.
Ma il vero cuore pulsante ed itinerante del “Presidio” è il camper che porta il famoso stemma rosso della Caritas, il simbolo dell’obiettivo dell’intero progetto: l’assistenza concreta ed immediata nel quotidiano e “sul posto” ma anche la diffusione di una consapevolezza fra i lavoratori migranti della condizione di sfruttamento lavorativo in cui vivono e dove, grazie al camper appunto, possono essere raggiunti.
C’è un Presidio che lavora anche “a terra” di cui gli operatori impegnati a Foggia fanno parte. Due di loro saranno al Ghetto di Rignano per monitorare e far emergere le situazioni di sfruttamento ed accompagnare i lavoratori nel percorso di denuncia e di ricerca di un nuovo lavoro. A questo scopo i lavoratori saranno muniti di una sorta di tessera che permetterà alle Caritas di ogni diocesi di ripercorrere gli spostamenti degli stagionali e la loro storia umana ed eventualmente legale. Tutti i dati raccolti al Ghetto saranno poi inseriti in un grande data base che agevolerà il riconoscimento del lavoratore e la sua reperibilità.
Gli altri due operatori saranno impiegati all’interno dell’ufficio di Avvocato di strada e svolgeranno un lavoro di segreteria. Riceveranno gli utenti e valuteranno, dopo un primo sommario ascolto della persona, a quale avvocato dovrà essere indirizzata in base alla specificità del caso, se penalista, civilista o giuslavorista. Si occuperanno anche della compilazione delle schede nelle quali sono indicati i dati anagrafici e i motivi della richiesta d’intervento degli avvocati, informazioni che saranno a loro volta inserite in un data base interno dello sportello e di facile consultazione per gli avvocati. Grazie a progetto “Presidio” gli Avvocati di strada tornano ad avere un telefono comune, unico e di riferimento per tutti gli utenti. Un fatto di non poco conto. Nell’ultimo anno si è dovuto provvedere personalmente ed a proprie spese alle telefonate “di servizio”. Dalla fine del progetto di un anno con “Fondazione con il Sud” il lavoro di segreteria è stato svolto dagli Avvocati stessi, con un aggravio di lavoro ed un allungamento dei tempi di risposta all’utenza dello sportello.
Nuove energie a disposizione della lotta all’illegalità ed al caporalato, nuove energie per irrorare l’attività del nostro sportello. Con la Caritas, per un rinnovato impegno sempre dalla parte dei migranti.
Presidio Foggia/Ghetto di Rignano: 331. 9382871