Ancora più “Harmon” nelle serie tv Usa. È arrivata anche in Italia la versione ancora più esotica di Ncis, i “ganzissimi” investigatori della Marina Usa che indagano sui morti ammazzati del loro corpo militare (e dintorni). La serie aveva già fatto capolino all’interno del filone primario – per capirci: quello col mitico Leroy Jethro Gibbs – e da lì si era capito che presto o tardi, dopo Los Angeles, sarebbe arrivata anche New Orleans. Qui il capo della squadra è Dwayne Cassius Pride (il bravo e onnipresente nelle serie tv Usa, Scott Bakula) e anche qui c’è il solito schema: il vice, la nuova arrivata, il tecnico di laboratorio e il medico legale. Insomma, niente che non sia stato già visto nel genere. Comunque il debutto è stato ottimo su Raidue: ben oltre i due milioni di telespettatori e quasi l’8% di share. Nel lancio c’è stato, anche qui come per Los Angeles, il passaggio del testimone da parte di Gibbs e la sua squadra, ovvero da Washington a New Orleans. E anche qui è apparso sulla nuova scena anche il personaggio protagonista della serie “madre”, cioè Gibbs stesso interpretato da Mark Harmon. L’attore e produttore americano è ormai il volto stesso di tutto il progetto Ncis, dato che oltre a essere di fatto il personaggio più amato, è anche il produttore esecutivo di tutte e tre le serie. Anche qui c’è lo zampino produttivo del colosso Cbs, il più importante dei network televisivi d’oltreoceano. Raidue, “Ncis: New Orleans”
Talent/reality anche per il “pollice verde”. Ne avevamo già parlato grosso modo attraverso il programma “Orto e mezzo” in onda su Laeffe. Le idee per format tv arrivano ormai fino alle passioni più insospettabili. Lì si ha a che fare con la passione per gli orti, visti però come anticamera della cucina (perché il passaggio è inevitabile). Invece Sky Uno, col suo “Giardini da incubo”, propone la variante del tipo “Bar da incubo” (ma c’è anche “Cucine da incubo”!). In questo caso si tratta di imparare a curare piante e fiori, anche allo scopo di migliorare l’estetica del proprio ambiente. Conduttore del programma è l’ex giocatore di rugby Andrea Lo Cicero, il quale accompagna il protagonista di ogni singola puntata alla scoperta, e al riordino, del suo piccolo o grande spazio verde domestico. Lo Cicero, appassionato di giardinaggio ma anche di vela, è alla sua prima esperienza televisiva dopo essere stato per tredici anni titolare della nazionale italiana di rugby. Il programma – format originale prodotto da Fremantle Media (la stessa di “Un posto al sole”) – nato lo scorso anno è appena ripartito per la seconda stagione. Sky Uno, “Giardini da incubo”
“Emergenza bua” per giocattoli e bambini. I più piccoli potrebbero senza dubbio raccontarla meglio di quanto stiamo per fare (ma ci proviamo comunque): Dottie è una dolcissima bambina che ha allestito nella sua cameretta una mini clinica per giocattoli. E passa buona parte del suo tempo a occuparsi di loro. Ad aggiustarli ma soprattutto a comunicare con loro. Già, perché i giocattoli di Dottie fanno esattamente la stessa cosa che, in principio, fu la trovata del film “Toy Story” (1995), ovvero: i giocattoli prendono vita non appena gli esseri umani non ci sono. La variante è che in questo caso i giochi prendono vita solo quando rimangono soli con la piccola protagonista. Un cartone molto ben fatto che la Rai propone sul tematico Yoyo (dedicato ai bimbi in età prescolare). I risultati degli ascolti sono più che lusinghieri: la scorsa settimana, il cartone – che va in onda alle 20.10, cioè durante il Tg1 e il Tgla7 – ha raggiunto anche mezzo milione di telespettatori con uno share intorno al 3%. Numeri importanti, a riprova del successo che ha avuto la tematizzazione di alcuni contenuti su cui la Rai ha avuto il coraggio di puntare fin dall’inizio dell’era digitale. Rai Yoyo, “Dottoressa Peluche”