L‘Italia deve riformare la legislazione e la prassi che regolano le ispezioni e verifiche fiscali nelle sedi di aziende e luoghi usati per attività professionali, perché attualmente le autorità dispongono di un potere discrezionale illimitato per quanto riguarda la portata e le condizioni di queste misure. Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti umani che ha condannato l’Italia per aver violato i diritti di 13 aziende, situate a Foggia o nei comuni vicini, con le ispezioni condotte dalla Guardia di Finanza o l’Agenzia delle Entrate nei loro locali che hanno implicato l’esame, la riproduzione e il sequestro di numerosi documenti. (Ansa)