La polemica tra il Comune di Foggia e il gruppo “Difendiamo il Quartiere Ferrovia” non si placa. Dopo il comunicato dell’amministrazione, che ha accusato il comitato di diffondere una narrazione “non veritiera” della realtà del quartiere, arriva la dura replica del gruppo, che smonta punto per punto le affermazioni del Comune e rilancia le proprie richieste.
“Non facciamo propaganda né inventiamo nulla – ribadiscono gli attivisti –. Ogni giorno documentiamo, con fotografie e testimonianze inconfutabili, la condizione del quartiere ferrovia. Dire che la nostra narrazione non è veritiera significa negare l’evidenza raccontata dagli stessi residenti. Se davvero l’attenzione del Comune fosse ‘massima’, perché continuiamo a segnalare gli stessi problemi da anni?”
Degrado, controlli e sicurezza: il comitato chiede numeri certi
Uno dei punti più contestati dal gruppo riguarda l’efficacia delle misure adottate dall’amministrazione per garantire sicurezza e decoro urbano. “Se il Comune ritiene di aver fatto abbastanza, perché ogni giorno vediamo mercatini abusivi, risse, auto in sosta selvaggia e immondizia ovunque? Dove sono i controlli sugli affitti? Perché gli stessi problemi persistono senza una soluzione concreta?”.
Sul tema della Polizia Locale, il comitato chiede maggiore trasparenza: “L’amministrazione afferma che nel 2024 sono stati effettuati numerosi controlli e sequestri. Ma quanti, esattamente? Dove sono i numeri? Quante sanzioni sono state elevate per la sosta selvaggia? Quanti arresti sono stati eseguiti? Quanti taxi abusivi sono stati fermati? Dichiarare genericamente di aver fatto controlli non basta, senza cifre verificabili si tratta di affermazioni prive di reale sostanza”.
Anche sulla videosorveglianza inaugurata a dicembre, il gruppo chiede chiarezza: “L’amministrazione parla di frutti significativi grazie alle nuove telecamere. Di quali risultati si parla? Sono stati individuati responsabili di furti o atti vandalici? Abbiamo bisogno di dati concreti, non di slogan”.
“Non ci nascondiamo, il nostro gruppo esiste dal 2016”
Il Comune ha anche attaccato il comitato per il suo anonimato, sottolineando che non vengono mai forniti i nomi dei membri o almeno di un portavoce. Su questo punto, la replica è netta: “Siamo attivi dal 2016, ben prima di questa amministrazione. Il nostro gruppo è composto da circa venti persone e abbiamo scelto consapevolmente l’anonimato per evitare strumentalizzazioni e proteggere i residenti. Il nostro impegno è rivolto al bene del quartiere, non a interessi personali o politici. Non abbiamo bisogno di visibilità, ma di risposte”.
L’Esercito e la petizione popolare: “Il Comune rispetti la volontà dei cittadini”
Altro tema caldo è la raccolta firme per chiedere un presidio dell’Esercito. Il Comune ha definito superata questa richiesta, augurandosi che fosse stata avanzata prima del suo insediamento. Ma il comitato replica duramente: “Questa non è una proposta recente, ma una richiesta fatta anni fa, che sette mesi fa ha portato a una petizione firmata da oltre 2.700 cittadini. Non è una provocazione politica, ma la volontà popolare. Il Comune non deve sentirsi attaccato, ma dovrebbe ascoltare la voce dei foggiani”.
Inoltre, il gruppo evidenzia come il presidio della Polizia Locale nel quartiere sia stato attivato solo dopo la raccolta firme: “Un caso? O una conseguenza della nostra iniziativa?”.
Le reazioni dei cittadini: “La realtà è sotto gli occhi di tutti”
Il comitato sottolinea come le critiche all’amministrazione non arrivino solo da loro, ma anche dai cittadini. “Basta guardare i commenti sotto il comunicato del Comune sui social. I foggiani non si sentono tutelati e lo dicono chiaramente. Alcuni esempi?”
- “Che coraggio a fare questo comunicato… Evidenzia solo che in quel quartiere non ci si passa nemmeno”
- “Perché invece di lanciare comunicati sterili, non vi recate in loco ad ascoltare di persona le lamentele dei cittadini?”
- “Sembra che viviate in un’altra città. Noi ci viviamo davvero”
- “Le videocamere di ultima generazione hanno trovato i responsabili dei furti ai portoni del quartiere?”
“Noi vogliamo solo sicurezza e decoro”
In chiusura, “Difendiamo il Quartiere Ferrovia” ribadisce la sua totale apertura al dialogo e la volontà di collaborare con l’amministrazione, purché ci siano azioni concrete e non solo dichiarazioni.
“Non facciamo politica, non vogliamo scontri ideologici. Il nostro unico obiettivo è garantire sicurezza e decoro al quartiere ferrovia. Siamo disponibili a un confronto costruttivo, ma è fondamentale ascoltare i residenti e agire. Chi governa deve confrontarsi con la realtà, non con la narrazione che più gli fa comodo”.
La battaglia per un quartiere più sicuro e vivibile, dunque, non si ferma. Il gruppo continuerà a vigilare e denunciare, affinché i problemi vengano affrontati con soluzioni reali e non con comunicati stampa.