“‘Certo che sì, ma non lo farà lei!’, così risponde la sindaca di Foggia alla domanda della giornalista che le chiedeva se l’amministrazione intendesse fare un bando ad evidenza pubblica per l’assegnazione delle strutture di Parcocittà. La sindaca poi aggiunge che ‘dobbiamo riconvenzionare tutti gli spazi della città sia che siano sportivi sia che siano contenitori culturali, per cui ci muoviamo a breve in questa direzione'”. Lo scrive il consigliere di opposizione Nunzio Angiola, tornato sulla vicenda Amatore-Parcocittà.
“Premettiamo che, secondo l’Autorità Nazionale Anticorruzione – ANAC – spiega Angiola -, esiste un conflitto di interessi quando ‘le decisioni che richiedono imparzialità di giudizio siano adottate da un pubblico funzionario che abbia, anche solo potenzialmente, interessi privati in contrasto con l’interesse pubblico alla cui cura è preposto. L’interesse privato che potrebbe porsi in contrasto con l’interesse pubblico può essere di natura finanziaria, economica o derivante da particolari legami di parentela, affinità, convivenza o frequentazione abituale con i soggetti destinatari dell’azione amministrativa’. A questo punto mi domando, visto che ci sono conflitti di interesse che riguardano la assessora alla Cultura Alice Amatore rispetto alle strutture di Parcocittà, perché in otto mesi dal 14 dicembre, data di formazione della Giunta, non si è ancora posto rimedio a questa anomalia che ci toglie la serenità e che è diventata un ritornello che torna a martellarci in tutte le discussioni sulle strutture comunali concesse in convenzione a privati?”.
E aggiunge: “Quanto ancora dobbiamo attendere, visto che la convenzione di Parcocittà è scaduta da più di 4 anni e che dal 2021 è stato predisposto un bando che giace nei cassetti? Perché dobbiamo attendere di completare la mappatura degli spazi da riconvenzionare, ignorando il fatto che se ci sono evidenti urgenze, da tali urgenze occorre iniziare, senza alcuna esitazione? Poi come andò a finire quella discussione, sempre relativa a Parcocittà, in merito a utenze non volturate, rendicontazioni al Comune di somme irrisorie e subaffitti, ma si fece definitiva chiarezza?”.
Angiola è un fiume in piena: “E se poi la sindaca sempre nel video (in alto) aggiunge che ‘il ritardo nel riconvenzionamento va a danneggiare queste strutture perché una candidatura per un Pnrr, un Pon, un fondo strutturale, con una convenzione che non ha la legittimazione temporale in corso rende tutto più difficile’. Allora mi domando, se incombe il rischio di danneggiare gli stessi gestori delle strutture, questo non è un motivo ulteriore per procedere senza indugio, senza far passare nemmeno un giorno in più, visto che ormai sono trascorsi 7 mesi da quando c’è la nuova giunta che si aggiungono agli oltre 4 anni dal 2019, anno di scadenza della concessione? Di sicuro con questi atteggiamenti dilatori giustificati da motivazioni risibili, con questa incapacità di darsi delle priorità, non si fa altro che fomentare tra la cittadinanza il dubbio se non il sospetto che gli interessi in conflitto siano vivi e vegeti, non si fa altro che generare disgusto per la politica, non si fa altro che gettare vento sul fuoco dell’antipolitica e questo danneggia tutto il ceto politico indistintamente, di maggioranza e di opposizione”.
Poi conclude: “Ogni altro ritardo nel sistemare questa grave anomalia rende complice la sindaca, la Giunta e l’intera maggioranza. Noi di ‘Cambia’ prendiamo categoricamente le distanze”.