Accompagnato dai commenti “Fatti due risate”, “c’è da ridere”, “alla faccia della trasparenza”, ha fatto il giro delle chat e dei social il secondo video satirico che colpisce il campo largo progressista della sindaca di Foggia, Maria Aida Episcopo. Dopo quello del mancato numero legale causato da un’improvvisa voglia di panini, diffuso dall’ex candidato sindaco del centrodestra Raffaele Di Mauro, a finire nel mirino dei filmati trash è stata l’assessora alla Cultura Alice Amatore con le sue “periferie urbane e umane” divenute location del cartellone di eventi del Foggia Estate.
Sono diversi gli appuntamenti di proiezioni cinematografiche (ma non solo quelle) che l’amministrazione in collaborazione con Apulia Film Commission per il tramite del dipendente regionale Pierluigi Del Carmine ha concentrato su Parcocittà. Chi ha realizzato il video (e già qui è caccia al “videomaker”) è anche andato a scovare le informazione facebook rilasciate dall’amministratrice dem, che candidamente fino a qualche giorno fa indicava Parcocittà come suo luogo di lavoro, salvo poi cancellarlo dopo le risate grasse generate dall’anonimo avversario politico.
Il video è tagliente e sta suscitando più rumore delle interrogazioni delle minoranze. Dall’opposizione ne sono consapevoli.
“Non so chi sia l’autore, ma questi video sono molto incisivi e colpiscono mille volte di più di qualsiasi atto che possiamo concepire e portare in aula”, ammette a l’Immediato il capogruppo dei Fratelli d’Italia Claudio Amorese. “Tanta attenzione negli affidamenti del Foggia Estate è data a Parcocittà, una anomalia tanto più se si considera che nella relazione dei revisori sugli assestamenti e le variazioni di bilancio, che dovrebbero arrivare in aula il prossimo 25 luglio, i revisori contabili sollecitano il Comune a riscuotere i proventi di Parcocittà. Non solo quello spazio oggi ha profili di illegittimità ed è abusivo, ma non ha mai versato le royalties, che vanno calcolate in percentuale sulle entrate e non sugli utili. Accendendo i fari su questa questione la relazione è un atto dirompente che fa venir fuori una gestione quanto meno opaca. C’è un conflitto d’interessi pesantissimo. Sembra che negli organi statutari di Parcocittà ci siano dei parenti stretti dell’assessora. Per ragioni di incompatibilità, che andremo a stabilire, ma soprattutto di opportunità politica, su come si stanno configurando i fatti l’assessora dovrebbe dimettersi perché incanala attività in un luogo a lei vicino economicamente. Non sono coincidenze e qualcuno se ne deve assumere la responsabilità politica. Questa amministrazione ha fatto della legalità e della trasparenza i suoi mantra, ma in quanto a moralità non hanno niente da insegnare a nessuno. La loro presunta sovramoralità è smantellata dal caso Parcocittà”.