Sciopero degli educatori anche nei Cinque Reali Siti. “Quello che chiediamo è l’internazionalizzazione da parte del MIUR della figura professionale dell’educatore – dichiarano con una nota -. Il nostro ruolo nella scuola è di rilevante importanza. Facciamo parte della scuola e svolgiamo il nostro lavoro così come il resto del personale scolastico. La differenza sta nei diritti di cui non possiamo usufruire. La nostra tipologia di contratto è un part time ciclico verticale il che significa che anche se a tempo indeterminato, garantisce lo svolgimento dell’attività lavorativa solo in alcuni periodi dell’anno, in questo caso da fine settembre ai primi di giugno, facendoci rimanere a casa nei restanti mesi estivi senza poter percepire stipendio o disoccupazione. Nel caso in cui volessimo trovare altro lavoro in quei mesi, veniamo comunque limitati dalle ore del contratto anche se non lavorate, né retribuite. La paga è misera, 8 euro l’ora che in un mese equivale in media ad uno stipendio di 800 euro con il quale non si può vivere. Le ferie non sono ferie ma vengono utilizzate come tappabuchi dei giorni di chiusura della scuola – concludono -. Se la scuola chiude per disinfestazione, problemi idrici o festività, noi non veniamo retribuiti. Tutto questo non fa che togliere dignità a noi educatori. Basta! Siamo stanchi di questa continua precarietà”.