“Chiuderemo i due contratti di fitto sottoscritti durante l’emergenza Covid, ora siamo in una situazione diversa, con disponibilità di spazi all’interno del perimetro del Riuniti”. Così il direttore generale del Policlinico di Foggia, Giuseppe Pasqualone, ad aprile scorso annunciava il piano di tagli per far fronte al buco milionario nei conti. Il riferimento era ai locali dell’ex Villa Serena e del palazzo Zammarano di piazza Padre Pio. Secondo il manager, dal 2020, per il primo “l’esborso è stato di circa 300mila euro l’anno, per il secondo di 400mila”. Peraltro, per la palazzina che ospita gli uffici del Personale, l’azienda di viale Pinto ha sostenuto anche le spese di riadeguamento degli spazi.
Per l’immobile della famiglia Telesforo c’è stata la riconsegna. Per quanto riguarda Villa Serena l’immobile, alla data prevista per la riconsegna, si trovava in condizioni inidonee a qualsiasi utilizzo immediato, per cui il Policlinico “Riuniti” ha dovuto eseguire lavori per il ripristino dei luoghi che hanno causato notevoli ritardi e il pagamento delle penali per i giorni di mancata riconsegna come previsto da contratto. Diversa la situazione della “Semplice srl” di Lello Zammarano, per la quale è arrivato il rinnovo, ad un canone concordato in 30mila euro al mese. L’articolo 6 del contratto, inoltre, prevede che “su richiesta del locatore, il canone potrà essere annualmente aggiornato in misura pari al 75% della variazione dell’indice Istat, in questo caso l’aggiornamento del canone decorrerà dal mese successivo a quello in cui perverrà la richiesta al conduttore”.
I fatti
A novembre 2020, l’ex dg del Policlinico, Vitangelo Dattoli, chiuse i contratti di fitto per le due strutture. Per il palazzo di piazza Padre Pio venne previsto un canone di circa 29mila euro al mese, con una durata di 3 anni. Prima della scadenza, prevista il 25 novembre 2023, arrivò la determina con la quale venne riconosciuto all’impresa Semplice Srl l’aggiornamento del Canone di locazione in misura pari al 75% della variazione Istat intercorsa, per un aumento annuo di 26.959,68 euro oltre iva. Da gennaio 2023, dunque, il costo è salito a 32.813 euro. Perciò dal Riuniti è arrivata la richiesta di “proroga del contratto sino al permanere dell’esigenza”, a patto di una rimodulazione del canone. La “riduzione” è stata concessa dalla ditta, ma a patto di una proroga “non inferiore a 36 mesi” e all’”esclusione della clausola relativa al recesso anticipato da parte del conduttore”. La prima condizione è saltata, permettendo così l’accordo sui 12 mesi (fino all’11 gennaio 2025) per un importo complessivo di 360mila euro.
Pasqualone: “Trasferiamo tutto al D’Avanzo”
“Ci servirà un anno per riadeguare gli spazi al Colonnello D’Avanzo, dove trasferiremo tutto il personale, per questo abbiamo sottoscritto il nuovo contratto di fitto con il privato, limitato allo stesso periodo”. Nei prossimi giorni ci saranno alcune riunioni operative per definire il programma dettagliato. Viene dunque abbandonato definitivamente il progetto di trasformazione del plesso in Irccs, per il quale erano già stati fatti importanti passi con il ministero durante l’emergenza Covid. Sul tavolo c’è sempre l’idea di realizzare ex novo una palazzina destinata solo agli amministrativi, per la quale è stato ipotizzato nel piano triennale un investimento complessivo di circa 20 milioni di euro. “Servono fondi importanti che comunque abbiamo richiesto nella programmazione del Fondo di sviluppo e coesione – conclude Pasqualone -, si tratta di circa 8 milioni di euro. Stiamo definendo i dettagli, la prossima settimana ci sarà l’ultima riunione”.