Il nuovo ospedale di Andria costerà 220 milioni di euro a fronte dei 138 milioni preventivati. È quanto è emerso oggi durante l’audizione in commissione Sanità del Consiglio regionale pugliese del direttore del dipartimento Salute, Vito Montanaro. Il dirigente ha evidenziato, innanzitutto, il raddoppio dei costi preventivati per l’opera. Si è infatti passati da 138 milioni di euro a 270 milioni. È stato quindi rivisto il piano clinico gestionale, che ha portato a un “risparmio” di 50 milioni, che dovrebbe essere consegnato alla stazione appaltante entro la fine dell’anno. Ma a quel punto la Regione dovrà chiedere al ministero di integrare i fondi di ulteriori 82 milioni.
“Il territorio merita rispetto e risposte concrete, stiamo lavorando per superare tutti gli ostacoli burocratici e scongiurare eventuali contenziosi”. Così il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Filippo Caracciolo, al termine dell’audizione da lui richiesta in commissione Sanità sul progetto del nuovo ospedale di Andria. “La nostra principale preoccupazione – spiega Caracciolo – è quella di evitare ulteriori lungaggini burocratiche oltre a quelle che già stanno caratterizzando i tempi di realizzazione del nuovo ospedale di Andria. Per impedire che ciò avvenga, nel corso della commissione ho chiesto ad assessorato, dipartimento, Asset ed Asl di poter concretamente dare risposte sui tempi delle procedure”.
“Entrando nel dettaglio – prosegue Caracciolo – il direttore del dipartimento Salute Vito Montanaro ha ribadito una volta di più come l’opera non sia a rischio e sorgerà, come previsto, con 400 posti letto e tutte le discipline necessarie sul territorio, inclusi servizi intermedi e finali. Entro Natale, il piano clinico gestionale sarà consegnato alla Asl Bt che lo approverà. Successivamente, l’Ati aggiudicataria redigerà il progetto definitivo che a sua volta sarà approvato dalla Asl e con il quale ci si potrà presentare al ministero della Salute per l’integrazione del finanziamento, che non è assolutamente in discussione. Si passerà dai 138 milioni di euro iniziali a 220 milioni e l’integrazione sarà reperita tramite articolo 20 e Fesr 2021-2027”.
“Pur volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, come ha invitato a fare il direttore del dipartimento alla Sanità, Vito Montanaro, alla domanda: quando si aprirà il cantiere del nuovo ospedale di Andria? La risposta non c’è. Non c’è a voler, appunto, essere ottimisti. Perché se, invece, dovessimo essere più realisti del re la risposta sarebbe decisamente più pessimista. E il paradosso non è quello che si sente sempre in casi come questi: mancano i finanziamenti. Per la struttura ospedaliera di Andria i problemi sono di tutt’altra natura e riguardano il progetto, che dopo anni non è stato ancora validato e che ancora oggi conta 763 criticità”. Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale della Puglia, Francesco Ventola, commentando l’esito dell’audizione in commissione Sanità.
“Al contrario di qualche collega consigliere regionale – aggiunge – a noi di Fratelli d’Italia non interessa, al punto in cui siamo, individuare colpe e punire i tecnici che hanno sbagliato nella fase della progettazione. Come FdI siamo interessati a sbrogliare la matassa, a trovare soluzioni nell’interesse di un territorio dove in attesa del nuovo ospedale di Andria si sono chiusi quelli di Spinazzola, Minervino Murge, Canosa di Puglia e Trani. Lasciando alla Bat il triste record pugliese di avere meno posti letto”.