“Ancora una volta leggo di un fatto spiacevole legato all’accoglienza di persone con disabilità in un contesto abitativo o turistico. In questo caso i protagonisti della vicenda sono Veronica e Mario, una coppia di ragazzi non vedenti che aveva programmato le proprie vacanze. Sono molto dispiaciuta per la situazione che hanno dovuto affrontare e spero che possano al più presto trovare un bellissimo hotel per trascorrere il periodo di ferie che avevano scelto. Quanto accaduto ci obbliga però a fare l’ennesima riflessione sulla necessità di sensibilizzare e investire in un turismo che sia realmente accessibile, non solo eliminando le barriere architettoniche ma anche e soprattutto quelle culturali”. Lo scrive su Facebook la ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli in merito alla coppia di ciechi di Roma che doveva andare in vacanza in un villaggio vacanza di Vieste, in provincia di Foggia. Dalla struttura sarebbe stato detto loro che se volevamo soggiornare avrebbero dovuto promettere di non “disturbare gli ospiti in vacanza”. Da qui, la decisione della coppia di rinunciare alle ferie in riva al mare della Puglia.
“Non abbiamo più tempo da perdere – aggiunge – istituzioni e mondo privato, in sinergia con il Terzo settore e le associazioni possono fare di più per garantire i diritti fondamentali a tutti, ma nessuno é escluso da questo percorso di miglioramento che riguarda anche ogni singolo cittadino e tutte le nostre comunità. Abbiamo bisogno di uno sguardo nuovo, di abbandonare i pregiudizi e anche quell’atteggiamento di commiserazione che da troppo tempo caratterizza l’approccio alla disabilità. Abbiamo bisogno tutti di vedere negli altri i punti di forza, di saper offrire opportunità, di investire sul futuro di tutti. In questo articolo emerge anche un altro tema che riguarda l’aiuto che può capitare di offrire a chi ne ha bisogno. Non mi piace che venga considerato quasi un fastidio, un carico di lavoro in più. Aiutare qualcuno che potrebbe avere bisogno di alzarsi e non ce la fa, raccogliere qualcosa che cade per terra a chi non riesce ad abbassarsi, per esempio, fa parte della vita quotidiana e in particolare della dimensione più civile della vita quotidiana. Le leggi da sole non bastano: occorre che tutti si impegnino seriamente per fare in modo che vicende come queste non si ripetano più”. (Ansa)