Giuseppe Savino ci riprova con la lavanda. Il “contadino social” foggiano, al centro del “tulipano gate” dello scorso marzo, ha da poco lanciato una nuova “esperienza” nei suoi terreni alle porte della città. “Aprono i campi di Girasoli e Lavanda di Puglia dove poter vivere l’esperienza di raccogliere girasoli da fiore colorati (gialli con cuore nero, gialli con cuore verde, color tramonto, bianchi, rossi e viola) e di inebriarsi nei profumi di lavanda e raccogliere i propri steli”, riporta la pagina Facebook “Cascina Savino”.
Il foggiano di “Mangia Prega Ama”, iniziativa religiosa portava avanti per alcuni anni nel nome di don Michele De Paolis, fece discutere a marzo scorso per il video dei tulipani devastati dalla pioggia. Armato di iPhone e AirPods, Savino girò un video selfie sotto la pioggia mostrandosi in lacrime per il campo distrutto dal maltempo. “I tulipani non ci sono più”, si lagnava con la voce rotta.
Il caso scoppiò ancora più dirompente nelle ore successive quando lui stesso, insieme al fratello, aprì una raccolta fondi che andò ben oltre la cifra indicata in partenza (quasi 30mila euro, praticamente il doppio del tetto iniziale fissato a 15mila). Fu bacchettato anche dalla nota giornalista Selvaggia Lucarelli che da tempo contesta il sistema incontrollato di raccolte fondi.
Successivamente Savino pubblicò un nuovo video annunciando tulipani per i bimbi delle scuole. “La mia vita spesa per gli altri”, disse. Poi però più nulla. Che fine hanno fatto i tulipani? E le donazioni per i più piccoli? Ma soprattutto, cosa ne ha fatto di quei 30mila euro? Silenzio totale fino a poche ore fa quando Savino ha aperto le prenotazioni per visitare i campi di girasoli e lavanda. Prezzi da 10 a 15 euro. Mentre il costo sale a 20 euro in caso di aperitivo “contadino”. Non gli resta che sperare in un clima benevolo.