Si prospetta lungo e articolato il processo all’ex sindaco di Foggia, Franco Landella. Nelle scorse ore, i legali difensori del politico hanno sollevato eccezioni sull’utilizzabilità delle intercettazioni e sulla lista testi depositata dalla procura nel processo in cui Landella è imputato assieme all’ex presidente del Consiglio comunale, Leonardo Iaccarino ed altre 10 persone. Sotto la lente della Magistratura ci sono alcuni appalti e un presunto giro di mazzette a Palazzo di Città.
Il tribunale si è riservato la decisione e – riporta l’agenzia LaPresse – scioglierà la riserva il 27 settembre. Per i legali che assistono Landella, nell’inchiesta sarebbero state usate intercettazioni a strascico, autorizzate cioè nell’ambito di un altro procedimento che non sarebbe in alcun modo collegato con quello sugli appalti. Quanto ai testi, i penalisti hanno contestato la citazione fatta oggi in udienza dal pm per l’ascolto di Iaccarino, già sentito con la formula dell’incidente probatorio che, sempre per la difesa di Landella, sarebbe nullo non essendoci i file audio delle intercettazioni su cui l’ex presidente del Consiglio comunale è stato ascoltato.
A processo ci sono Franco Landella, la moglie Daniela Di Donna, l’imprenditore Paolo Tonti, gli ex consiglieri comunali Dario Iacovangelo, Antonio Capotosto e l’ex presidente del Consiglio comunale Leonardo Iaccarino. Tra gli altri, il dipendente comunale Giuseppe Melfi, l’imprenditore Francesco Landini, Giada Pirazzini, Donatella Iaccarino, Giuseppe Casparrini e Potito Casparrini. Hanno patteggiato Marianna Tucci (un anno e 3 mesi) e Davide Saurino (un anno). Stralciata la posizione di Michele De Carlo, per lui fascicolo autonomo e giudizio separato. (In foto, Landella; nei riquadri, Di Donna, Tonti e Capotosto; sotto, Iaccarino)