Una storia di silenzio assordante, di assistenza mancata nel Foggiano. A.A. è un ragazzo autistico del Basso Tavoliere di 37 anni, assistito finora dalla famiglia. La madre soffre di una serie di patologie che non le consentono più di seguirlo, perciò è stato richiesta all’Asl di Foggia l’inserimento in una struttura che ha già dato disponibilità ad assisterlo, Villa Mele di Rodi Garganico. All’inizio di aprile, si è riunita l’area di coordinamento socio sanitario di Cerignola (composta dallo specialista di riferimento, Gianluca Piemontese; dal dirigente del servizio Pua, Andrea Bianco; dal medico di medicina generale, Francesco Balzano; dall’assistente sociale Serena Bersichella; dall’infermiera Danila D’Ambrosio e dai caregiver), che ha suggellato la necessità di ricovero, inviando il rapporto al direttore sanitario dell’Azienda territoriale, Franco Mezzadri. “Da allora, non abbiamo saputo più nulla”, fanno sapere i familiari.
“Siamo disponibili al ricovero presso la Rssa Villa Mele, l’unica che ci ha risposto positivamente, dopo esserci recati in diverse strutture territoriali. Ma l’Asl non ci ha mai risposto”. “Il si. A.A. – scrivono nel rapporto – è affetto da ‘Disturbo della Spettro Autistico di III livello e ritardo mentale profond’o. Il medico curante e l’assistente sociale si dichiarano disponibili all’inserimento presso tale struttura in quanto le condizioni attuali non permettono più di restare nell’ambiente domestico tenendo conto anche delle patologie della madre che rendono sempre più difficoltosa l’assistenza domiciliare. I caregivers di rendono disponibili ad un periodo di affiancamento per consentire un più agevole adattamento del paziente alla nuova struttura, già concordato con la referente della stessa”.
“II dr. Piemontese – è riportato nel documento – ha effettuato una ricerca presso altre strutture provinciali e regionali ma nessuna ha dato disponibilità all’accoglienza. Rimarca come non ci siano strutture autorizzate all’accoglimento di pazienti autistici in territorio pugliese pertanto ci si dovrebbe rimettere a strutture extraregionali, eventualità che la famiglia esclude in questa fase ritenendo di dover dare fiducia alla struttura di Rodi Garganico, unica ad aver dato disponibilità all’accoglienza.
Pur non essendo il setting assistenziale adeguato alla situazione psico-fisica del paziente, si chiede autorizzazione in via straordinaria all’inserimento presso l’RSSA “Villa Mele” ex art. 58 per venire in contro alle esigenze familiari e assistenziali”. “Vogliamo avere risposte, sappiamo di non essere gli unici in questa situazione – chiosano i parenti -. Viviamo un disagio profondo perché un disabile adulto, che ha genitori anziani o addirittura senza genitori, non ha la possibilità di essere inserito in una delle poche strutture disponibili per ricevere assistenza. Perché? Non perché non ci sono posti, non perché non ci sono soldi, non per la mancanza di personale qualificato… ma perché il direttore sanitario non risponde. Questo è uno dei tanti problemi che ogni giorno siamo costretti ad affrontare”, concludono.