Natura libera, è questo il nome del progetto che ha visto protagonista il carcere di Foggia nell’ambito dell’inclusione sociale e lavorativa. Questa mattina alla presenza di diverse autorità civili e militari l’inaugurazione di un tenimento agricolo all’interno della Casa Circondariale. Una giornata speciale per il penitenziario di via delle Casermette, dove finalmente è stata recuperata una vasta area inutilizzata, destinata a terreno agricolo per coltivare ortaggi e allevare galline ovaiole. In questa fase, ancora iniziale, nel tenimento sono occupati 5 detenuti ammessi al lavoro per 6 ore al giorno. Ortaggi e uova possono, per ora, essere acquistati dai dipendenti della casa circondariale, ma sono allo studio ampliamenti del progetto per l’avvio di un laboratorio di trasformazione e commercializzazione delle produzioni. Un percorso che, se approvato, consentirà ai detenuti di sperimentarsi in tutta la filiera produttiva e porterà nuovi posti di lavoro.
“Abbiamo cercato di valorizzare – ha spiegato la direttrice del carcere, Giulia Magliulo – il valore catartico e rieducativo della terra per chi deve restituire un debito assunto con la società. Come la terra incolta e infertile con la mano dell’uomo produce frutto, così l’uomo che la coltiva diventa capace di generare un nuovo se stesso”. Il Progetto Natura Libera è stato inaugurato oggi nell’istituto penitenziario dal Capo del DAP Giovanni Russo alla presenza del provveditore per la Puglia e la Basilicata Giuseppe Martone e del direttore generale del personale Massimo Parisi. Presente anche il procuratore di Foggia, Ludovico Vaccaro.