“Nel promontorio garganico il sodalizio più influente continua ad essere quello dei Li Bergolis di Monte Sant’Angelo (Montanari) che rappresenta un punto di riferimento per gli altri gruppi attivi nell’area. Il predominio del clan non accenna ad indebolirsi nonostante il costante avvicendamento tra vecchie e nuove leve attive soprattutto nei settori delle sostanze stupefacenti e delle estorsioni”. Lo riporta la relazione della Dia relativa al primo semestre 2022. Secondo gli investigatori antimafia, infatti, i montanari Li Bergolis-Miucci-Lombardone sarebbero ancora egemoni sul Gargano: “ne è conferma – si legge ancora – l’arresto operato dai carabinieri il 23 marzo 2022 a carico di 3 giovani ritenuti responsabili in concorso di detenzione ai fini di spaccio. Tra gli indagati, tra l’altro, figura un elemento legato da vincoli di sangue ad un soggetto già inserito nella mafia garganica, in particolare nel clan dei Montanari, ucciso ad Amsterdam il 10 ottobre 2017 (Saverio Tucci detto “Faccia d’Angelo”, ndr)”.
Per la Dia, “altra figura emblematica e ‘qualificata’ dello scenario mafioso del Gargano (Tommaso Tomaiuolo, braccio destro del reggente dei montanari Enzo Miucci, ndr) si rinviene fra gli indagati dell’inchiesta “Macchia Bianca” conclusa il 1° febbraio 2022 dai carabinieri con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 3 persone per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione aggravata, sequestro di persona e detenzione illegale di armi e munizioni”.
E ancora: “Nel processo evolutivo della mafia garganica l’operazione ‘Omnia Nostra’ (dicembre 2021) eseguita dai carabinieri ha costituito una importante chiave di lettura da cui emergono nuovi margini d’azione proprio del clan dei Montanari e talune mire espansionistiche di sodalizi extraterritoriali suscettibili di modificare lo scenario di riferimento. La citata indagine, infatti, avrebbe permesso di contestualizzare i convergenti progetti e strategie criminali tra l’ex clan Romito (oggi Lombardi-Scirpoli-Raduano, rivale dei Li Bergolis, ndr) e la batteria foggiana dei Moretti-Pellegrino-Lanza in direzione del comparto ittico e marittimo di quel territorio. L’alleanza sarebbe anche funzionale per l’ex clan Romito all’ampliamento della propria influenza nei Comuni di Vieste, San Marco in Lamis, Apricena, Torremaggiore e San Severo”.
Sul centro-nord Gargano si legge: “L’area tra San Marco in Lamis, Rignano Garganico, San Nicandro Garganico, Cagnano Varano e San Giovanni Rotondo rappresenta un contesto criminale di complessa eterogeneità. Da tempo San Marco in Lamis e Rignano Garganico registrano la presenza dei Martino e dei Di Claudio-Mancini, gruppi un tempo in forte contrapposizione, ai quali attualmente si aggiungerebbero nuove figure criminali che fungono da referenti in quel territorio anche per i sodalizi di Foggia e San Severo. Più dinamica è la realtà criminale nei territori dei Comuni di San Nicandro Garganico e Cagnano Verano che rappresentano obiettivi strategici dell’azione di catalizzazione da parte dei sodalizi strutturati nel promontorio, soprattutto nell’ambito degli stupefacenti. L’assunto trova riscontro nei risultati investigativi delle inchieste ‘Casablanca’ e ‘Doppio Zero’ del mese di giugno 2022 concluse dai carabinieri e dalla Guardia di finanza. L’inchiesta ‘Casablanca’ del 3 giugno 2022, che coinvolge anche il territorio molisano, oltre a individuare nella città di San Severo la sede principale dell’approvvigionamento di droga ha evidenziato come gli acquirenti di sostanze stupefacenti provenissero sia dall’hinterland sannicandrese, sia da Termoli. L’indagine ‘Doppio Zero’ del 17 giugno 2022, invece, offre uno spaccato informativo qualificato circa gli assetti delinquenziali a San Nicandro. Nel confermare, infatti, il ruolo strategico di quel territorio nel settore degli stupefacenti, i riscontri investigativi avrebbero restituito l’immagine di un instabile tessuto criminale esposto a frizioni interne tra soggetti qualificati e da sempre legati a contesti di criminalità organizzata. Sullo sfondo farebbe da cornice la perdurante operatività del gruppo mafioso facente capo alla famiglia Tarantino rappresentata dai successori dei suoi capi storici”. (In alto, agenti Dia; nel riquadro, le recenti foto segnaletiche di Enzo Miucci e Tommaso Tomaiuolo)
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