Siglato in sede sindacale l’accordo su Iveco Foggia: si pone fine al rischio esuberi che si era determinato per la fine produzione nel 2021 dei 150.000 motori Ducato. Lo riferiscono i sindacati, precisando che viene interrotto anticipatamente a partire dal 24 febbraio il contratto di solidarietà. “Il piano industriale messo in atto dal gruppo Iveco con la condivisione delle organizzazioni sindacali ha avuto un esito positivo, che dà prospettive occupazionali e industriali a questo importante stabilimento del sud”, afferma Ferdinando Uliano, segretario nazionale Fim-Cisl. Il piano di investimenti ha visto uno sforzo finanziario rilevante pari a 37 milioni di euro destinati a macchine ed impianti nuovi per la lavorazione meccanica dei componenti ed il montaggio dei motori agricoli e per movimento terra F5 ed F28.
“Abbiamo evitato – fa notare Ulinao – i 650 esuberi stimati a seguito della perdita dei motori Ducato e ci è stato comunicato la ripartenza di straordinario e nuove assunzioni. Questo – conclude – è indubbiamente un positivo esempio di relazioni sindacali e industriali per il nostro Paese, che in una situazione di estrema difficolta’ siamo riusciti a concretizzare con tutta la nostra determinazione e con un patto forte con il gruppo Iveco”. La direzione aziendale, infatti, ha comunicato che, a partire dalla prossima settimana, sarà emanato un bando per la selezione dei lavoratori con contratto di somministrazione al fine di creare un bacino di utenza dal quale attingere in caso di necessità nelle prossime settimane.
Infine, l’azienda ha comunicato la necessità, per il mese di marzo, di ricorrere giornate di lavoro straordinario sui tre turni per far fronte alla necessità di ottemperare alle consegne di motori ai nuovi clienti ed ovviare al crescente fenomeno dell’assenteismo. Ha chiuso l’intervento dell’azienda il direttore dello stabilimento, Vito Ninni. A tal proposito le organizzazioni sindacali hanno rilevato la necessità di intervenire nella rimodulazione delle turnazioni ed alla necessità di trovare soluzioni condivise al fine di garantire le giuste ore di riposo settimanale. Le organizzazioni sindacali hanno, inoltre, espresso la preoccupazione per il crescente fenomeno dell’assenteismo che frena la ripartenza.
“La comunicazione odierna – commentano -, della fine del contratti di solidarietà senza esuberi, fuga ogni dubbio sulla posizione di primo piano di cui gode lo stabilimento di Foggia, quale asset fondamentale del Gruppo, ma pone lo stesso sotto la lente d’ingrandimento per quanto riguarda le performance attese. Il Piano industriale ha posto Foggia al centro di un ampio progetto di rilancio che ha comportato, tra l’altro, il sacrificio di altri stabilimenti. È necessario, adesso, ripartire con forza”.
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