L’assalto alle zone industriali di Manfredonia e Monte Sant’Angelo non si ferma. Da Energas a Seasif ad una centrale termoelettrica. Sono diversi i progetti in procinto di essere presentati e sviluppati tra l’area ex Enichem e quella industriale sulla Statale 89. I cittadini al momento tacciono, ma ad accendere il dibattito è la politica locale. A tal proposito abbiamo intervistato il capogruppo di Molo 21 in Consiglio Comunale, Gaetano Prencipe.
“Gli imprenditori interessati al nostro territorio, in particolare all’area ex Enichem, ben vengano. Ci potrebbero fare piacere in teoria. Ciò che ci dispiace è che le iniziative riguardano tutti settori che già sono stati bocciati dalla città di Manfredonia, che non portano nulla di concreto in termini occupazionali. Così ritorniamo al passato. Apprendiamo solo qualche giorno fa del progetto di una centrale termoelettrica, quando già vent’anni fa il Comune di Manfredonia disse no alla realizzazione di una centrale simile, come si oppose anche alla riattivazione dei depositi di carburante. Si ritorna al passato, ad iniziative incompatibili con quell’area vicina all’abitato di Manfredonia. Questo è lo sconcerto, lo sconforto, la delusione. Oggi diciamo basta. Non si può consentire più che si decide senza tenere conto della sua storia e delle condizioni in cui questa città versa da anni. Quell’area è di competenza del Comune di Monte, ma di fatto si trova ad un passo da Manfredonia. Sono due anni che sto dicendo ai due comuni garganici di tenere fede ad un impegno che hanno assunto per aderire alla ZES: costituire un piano urbanistico partecipato. Su quella zona non può decidere solo Monte Sant’Angelo. La Seasif ha già acquistato i terreni, ha avuto in concessione due banchine del porto industriale con relativi nastri trasportatori. E così mentre qualcuno aspetta di leggere le carte gli altri progettano centrali termoelettriche e depositi sulla pelle di noi cittadini”.
Infine, il caso Energas: “Sono molto preoccupato perchè il Governo a giorni pare voglia adottare questa decisione. Anche in questo caso il territorio si è espresso e il Comune di Manfredonia non ha mai autorizzato quella iniziativa”.