“Io ci sono… A lavoro”, 6 laboratori per l’inclusione occupazionale di 20 ragazzi con spettro autistico

Cristina Bubici de Il Girasole: “Nonostante la legge sul dopo di noi che va a tutelare il benessere dei ragazzi, l’inserimento lavorativo è inferiore al 10%, i ragazzi restano chiusi dentro associazioni e centri diurni”

Si chiama “Io ci sono… A lavoro”, il progetto dell’associazione Il Girasole, finanziato dalla Fondazione Megamark di Trani, in collaborazione con i supermercati A&O, Dok, Famila e Iperfamila.

Nelle nove edizioni, tra il 2012 e il 2021, la Fondazione ha finanziato 100 progetti – di cui 13 in Capitanata- con una donazione totale di quasi 1,8 milioni di euro.
L’associazione Il Girasole avvierà una serie di attività laboratoriali su diversi mestieri per consentire a ragazzi dai 18 anni in su affetti da spettro autistico di acquisire le competenze necessarie per un futuro inserimento lavorativo.

Oggi c’è stata la presentazione insieme a Daniela Balducci di Megamark e all’assessora regionale al welfare Rosa Barone del progetto e dei partner commerciali che daranno opportunità di lavoro ai giovani diversamente abili. Il progetto prevede un laboratorio di pizzeria, un laboratorio di ristorazione, uno di bomboniere solidali, uno di lavanderia, uno di servizio di sale e uno di cioccolateria. Il tutto insieme alle imprese Max Dolcezza, La Roscia New, L’angolo preferito, La Lavanderia di Tonia Saponaro e la Locanda dei Golosi. 20 ragazzi con disturbo dello spettro autistico potranno cimentarsi nella vita adulta, lavorando.

“Nonostante la legge sul dopo di noi che va a tutelare il benessere dei ragazzi, l’inserimento lavorativo è inferiore al 10% anche se ultimamente stanno nascendo diverse realtà come Pizza Out a Milano. Fino ad ora i ragazzi restano chiusi dentro associazioni e centri diurni, cristallizzati in eterni bambini, non hanno la vera autonomia, il vero spazio lavorativo che meritano come tutti. Il progetto lavora appunto sulla autonomia che potranno spendere nel mondo del lavoro, è una importante opportunità di vita oltre che professionale”, ha osservato la vicepresidente del Girasole Cristina Bubici.

L’idea alla base dei laboratori è di “scardinare il ruolo di eterni bambini dei diversabili”, per acquisire consapevolezza. Capi misti sarà il laboratorio di lavanderia, nel quale i ragazzi acquisiranno competenze in tutta la fase di lavaggio, con particolare attenzione alla numerazione dei capi e alla memoria. “Non è la prima volta che partecipiamo ad iniziative di inclusione – ha spiegato la titolare Saponaro -. È un progetto importante, in lavanderia abbiamo già dedicato ai ragazzi una sezione speciale, che sarà quella della biancheria da camera, con lo stoccaggio delle lenzuola e asciugamani. Sarà per loro una esperienza importante”. L’intero progetto si chiuderà con un pranzo solidale finale interamente preparato e servito dai ragazzi.