Un investimento milionario per la nuova sede dell’Asl Foggia, con l’obiettivo di azzerare l’“affittopoli” milionaria che va avanti da decenni. Sul piatto, oltre 15 milioni di euro di risorse europee (Por Fesr 2014-2020). Era marzo del 2016 quando l’attuale direttore generale dell’azienda, Vito Piazzolla, riconfermato nell’incarico, annunciava in pompa magna: “Entro il 2019 il piano sarà terminato”. Nel mezzo, il trasferimento (quasi 400mila euro l’anno) nella sontuosa sede di via Protano, il palazzo della Camera di Commercio voluto da Fabio Porreca.
“Nessuno ha mai visto una impalcatura”, dicono uomini vicini al management. In realtà, secondo il cronoprogramma del manager barlettano, non solo il cantiere sarebbe superato nel 2021, ma – Covid a parte – la struttura poteva essere pronta per l’utilizzo. Non è bastata nemmeno l’accelerata della Regione, nel 2018, per far correre la macchina. “Risparmiamo 1,5 milioni di euro sui fitti”, disse ai giornalisti Piazzolla, annunciando una nuova sede, nella quale sarebbero stati ospitati gli uffici amministrativi, il servizio farmaceutico, i dipartimenti di prevenzione e riabilitazione. Proprio su quest’ultimo, capannone in fitto dagli anni Novanta dalla Zanasi&Moschella, società partecipata dall’attuale reggente di Confindustria Foggia, sono sempre stati evidenziati gli elementi di criticità per l’idoneità del plesso rispetto alle attività sanitarie svolte dall’azienda pubblica.
“Nella prima fase – affermò risoluto il dg riconfermato nell’incarico -abbiamo spostato in viale Fortore la direzione e l’unità di staff, il personale che era in corso Giannone, l’area risorse finanziarie e convenzioni di via Montegrappa, l’area gestione tecnica di viale Colombo e i magazzini e gli archivi di via Salpi nella cittadella dell’economia. Finora abbiamo pagato 320mila euro l’anno solo per le direzioni e l’area tecnica, qui abbiamo portato anche il magazzino che ci costava 40mila euro. Il secondo step – da concludere entro il 2016 – sarà il ‘riutilizzo degli spazi lasciati liberi dal processo di accorpamento nelle strutture di proprietà”. “In particolare – precisano – si prevede di accorpare nella palazzina distretto di via Grecia il servizio farmaceutico territoriale, già in parte presente nello stabile’. La terza fase prevede la conclusione, entro 3 anni, dell’utilizzo dei fondi Fesr per la nuova sede, per la quale sono al momento disponibili due suoli: uno nelle immediate vicinanze della Cittadella (preferito), l’altro di proprietà del Comune di Foggia in zona Macchia Gialla”.
Siamo nel 2021 e il quadro non è ancora definito. Interpellata, l’Azienda ha risposto: “Nulla si è fermato. Inizialmente, stabilita l’esigenza di allocare in una sede aziendale i tre dipartimenti di riabilitazione, prevenzione e farmaceutico, è stato redatto uno studio con una ipotesi progettuale della superficie occorrente. Questo è il cosiddetto documento preliminare alla progettazione. È stato, così, individuato un terreno disponibile nel comune di Foggia. Il terreno, di proprietà della Regione Puglia, è stato acquistato nel settembre 2018 dalla ASL Foggia.
Poiché la stima della spesa complessiva ammonta a 20 milioni di euro, è previsto, per ottenere il finanziamento, il parere vincolante del Nucleo Regionale di Verifica e Valutazione Investimenti Pubblici. Il parere è arrivato ad agosto 2020. La gara di progettazione è stata appena conclusa. La società di ingegneria aggiudicataria provvederà entro i prossimi 5 mesi alla redazione e consegna del progetto esecutivo. Successivamente potrà essere bandita la gara di affidamento dei lavori”. Ad aggiudicarsi il progetto (sul piatto più di 1,5 milioni di euro), a novembre 2020, la Rti con a capo Steam srl di Padova, con un ribasso del 44% (852mila euro). Nella delibera, si precisa che “la spesa derivante dal presente provvedimento sarà sostenuta con con fondi aziendali in attesa dell’approvazione del finanziamento da parte della Regione con Fondi FESR 2014 -2020 o altra fonte di finanziamento”. Si corre, dunque, con una urgenza che non era prevista nel piano dettagliato di Piazzolla presentato alla stampa nel lontano 2016. Piano che, al momento, di certo non è stato rispettato.