È giunta questa mattina la replica di Luca Pompilio in relazione alle notizie di stampa riguardanti le presunte pressioni per il suo ingaggio nel Foggia Calcio. A scrivere è il suo legale: “Devo stigmatizzare con forza le affermazioni giornalistiche secondo cui l’ingaggio nella Società Foggia Calcio Srl del mio assistito sarebbe avvenuto in seguito a pressioni e minacce di provenienza e natura mafiose. Invero, Pompilio non ha mai avuto alcuna frequentazione con i soggetti arrestati e di conseguenza non ha chiesto ad alcuno di agire nel suo nome e nel suo interesse, tanto è vero che non è stato mai indagato per la vicenda delle presunte pressioni e minacce riguardanti il suo ingaggio”.
Il legale segnala inoltre che “Pompilio non è stato mai ascoltato dagli inquirenti, a dimostrazione della non riferibilità allo stesso di condotte men che lecite. In realtà, come le cronache sportive hanno riportato ampiamente negli scorsi anni, Pompilio è andato avanti solo grazie alle sue riconosciute doti sportive che lo hanno fatto esordire persino nella Nazionale Under 16 (due presenze e tre goal), poi nella Nazionale Under 17 (due presenze), ancora nella Nazionale Under 19 (una presenza, un goal) e poi nella Nazionale Under 20 (due presenze, un goal) e che hanno suscitato negli scorsi anni anche l’interessamento di prestigiose società calcistiche. Infine, la insussistenza di interventi “esterni” per favorire il lavoro del calciatore Pompilio con la Società Foggia Calcio Srl emerge per tabulas anche da un’altra circostanza documentale, ossia dalla risoluzione consensuale del contratto con la detta società che il Pompilio ha sottoscritto nel lontano 31.08.2017, evento cui non avrebbe mai dato seguito ove avesse voluto godere di rendite parassitarie o, peggio, imposte ab aesterno“.