L’approvazione da parte della Giunta regionale dell’arrivo dei rifiuti romani in Puglia, con una prima tranche di 150 tonnellate al giorno per 30 giorni e lo stop per luglio e agosto e poi la ripresa in autunno, sta animando il dibattito cittadino e regionale. Alla stampa salentina e barese il governatore Michele Emiliano ha confidato che l’impianto che tratterà la monnezza della Capitale sarà quello foggiano di Passo Breccioso, mentre sui maggiori dorsi regionali dei quotidiani ha confermato la supremazia della Capitanata in questa strategia di solidarietà tra Regioni, nominando Foggia, Deliceto, Cerignola e solo alla fine Conversano e Bari. Ma, per ora, come si sa, l’impianto gestito da Aseco a Cerignola non ha disponibilità eccedenti, pertanto la città mascaniana non può essere coinvolta nel breve termine nello smistamento dei camion.
Da Ager restano vaghi. “Dobbiamo attendere le prime riunioni tecniche. Fornire oggi le tonnellate per ciascun impianto sarebbe solo fare supposizioni. E comunque bisogna attendere la delibera della Regione Lazio per fare qualsiasi cosa”, rimarcano.
La battaglia del comitato e degli oppositori di Emiliano
A Passo Breccioso i residenti e gli agricoltori della zona sono preoccupati. Accanto all’impianto insistono diversi ettari di ortaggi con certificazione bio. “Oggi ci siamo visti noi del comitato per capire il da farsi con tutti i residenti di Passo Breccioso – spiega il presidente Mimmo Morea –. Alcuni abitanti che vivono nella contrada sono molto chiari: noi non chiediamo di togliere l’impianto, ovviamente, ma l’importante è che venga fatta la manutenzione. Chi è preposto ad essa? L’Amiu o il Comune? Per i pozzetti di assorbimento sono 30 anni che non si cambia il materiale nei vasche, ormai sono piene di melma. Le tubazioni dei vari raccordi sono intasate e la puzza viene fuori dappertutto. Perché il Sindaco non è stato preso in considerazioni dal Governatore? Dobbiamo bloccare l’immondizia da Roma”.
Sono pronti a proteste vibranti i rappresentanti di Puglia Popolare con il movimento territoriale Io ci sono coordinato da Rino de Martino. “Il Sud nei passati decenni e ancora poco tempo fa, si veda il caso di In Daunia Venenum, è stato martoriato da vicende criminali sui rifiuti, non può continuare ad accogliere immondizia proveniente da altri territori: la Puglia e la Capitanata devono limitarsi a chiudere il proprio ciclo, senza che i nostri terreni, già inquinati come a Passo Breccioso e non ancora bonificati, siano ancora culla delle inefficienze di altri”, commenta a l’Immediato.
Gli utili
Accanto all’inquinamento delle falde e alle esternalità negative, che il trasporto caricherebbe sulle campagne del Tavoliere, resta anche il tema più profano degli utili. Tariffa più bonus Ispra potrebbe portare nelle casse di Amiu Puglia, se fossero confermate le tonnellate oggi disponibili nel biostabilizzatore foggiano, che secondo le stime del commissario straordinario Ager Gianfranco Grandaliano sarebbero pari proprio a 150 tonnellate eccedenti al giorno, non meno di 10mila euro al giorno. Chi se ne avvantaggerà? Il Comune di Bari che detiene l’80% della proprietà di Amiu?
“A noi i costi e a Bari gli utili”, è il commento di Giorgio Cislaghi profondo conoscitore della materia. “Non è un caso se nelle scorse settimane con una società esterna l’Amiu ha tenuto una manutenzione straordinaria sull’impianto cambiando i filtri, ora le celle sono tutte funzionanti. Ager dovrebbe preoccuparsi di ottenere dei trattamenti separati del ciclo”. Oggi i rifiuti indifferenziati foggiani dopo il vaglio raggiungono per il 50% circa l’inceneritore E.T.A.. Energie Tecnologie Ambiente S.r.l, del gruppo Marcegaglia, ma i rifiuti romani potrebbero essere molti più sporchi, dal momento che a Roma la raccolta differenziata è quasi nulla. Il secco da incenerire potrebbe essere solo il 10% delle 150 tonnellate quotidiane. Un dato che andrebbe ad inficiare sulla qualità in uscita del rifiuto dal biostabilizzatore, così da appesantire l’ecotassa, pari ad un massimo di 26 euro a tonnellata.
“La copertura dei costi del biostabilizzatore è tutta in capo ai cittadini foggiani, 3,2 milioni circa che servono per il funzionamento dell’impianto sono contenuti nella tariffa domestica e non domestica del Comune di Foggia. questi costi sono già coperti, c’è da capire le entrate relative ai rifiuti della città di Roma a che titolo e chi li percepirà. Questo non è dato saperlo, aspetto con ansia la querela del presidente Persichella di Amiu Puglia. A che titolo Amiu Puglia può trattenere quei soldi? I costi per il funzionamento del biostabilizzatore di Foggia sono contenuti nel contratto di servizio di Foggia. Una Regione che è stata incapace di chiudere il ciclo dei rifiuti e continua ad essere incapace a chiuderlo e che ha una gestione dei rifiuti borbonica, si permette il lusso di poter trattare rifiuti di un’altra regione in un territorio come il nostro che con Passo Breccioso ha toccato il punto più alto dell’inquinamento ambientale”, rileva il capogruppo deio Fratelli d’Italia Giuseppe Mainiero.
Dopo il flop della campagna “Foggia non sarà più un bidone”…
Questi e altri dubbi potrebbero essere fugati lunedì mattina. Dopo il fallimento totale della precedente campagna sulla raccolta differenziata dal titolo “Foggia non sarà più un bidone”, con una comunicazione così roboante ed inefficace che si è tramutata in grottesca profezia al contrario, Amiu Puglia ci riprova con una nuova progettualità, non più ereditata. Tutto questo mentre, paradossalmente alla città capoluogo per non essere invasa dai rifiuti di Roma a Passo Breccioso converrebbe mantenersi bassa con la raccolta differenziata.
Il 4 giugno alle ore 10.30, nella sala Giunta del Comune di Foggia, è in programma una conferenza stampa di presentazione del progetto di Raccolta differenziata. Saranno presenti il sindaco di Foggia, Franco Landella, l’assessore con delega all’Ambiente, Francesco Morese, il presidente di AMIU Puglia, Sabino Persichella, il direttore di AMIU Puglia, Antonio Di Biase, il dirigente dell’Unità operativa Foggia di AMIU Puglia, Ambrogio Giordano, ed i componenti del Consiglio di Amministrazione di AMIU Puglia, Sonia Ruscillo ed Antonello Di Paola.
Intanto i sei consiglieri di opposizione Marcello Sciagura, Vincenzo Rizzi, Pasquale Cataneo, Giuseppe Pertosa, Nicola Russo e lo stesso Mainiero ritornano sull’argomento in una nota stampa.
La raccolta differenziata dei rifiuti progredisce ma a “passo di lumaca” arrivando solo al 26,48% e non tutta eseguita da AMIU Puglia, ed è solo uno degli aspetti. Che dire poi del livello di “decoro urbano” offerto dai nostri cassonetti quasi tutti rotti e non lavati. Lavaggio cassonetti che ci costa circa 300.000 euro l’anno senza alcun servizio in cambio. La TARI quest’anno avrà un aumento di oltre 700.000 €, derivanti da una “oculata” compensazione di oltre 1.000.000 di € scaturiti da dividenti ritornati al Comune per la partecipazione in AMIU. Questo aumento è legato al fatto che abbiamo dovuto consegnare i nostri rifiuti, indifferenziati e biostabilizzati, in discarica a Grottaglie, costo 120 €/ton. (la nostra discarica è chiusa per le note questioni giudiziarie) e che un’altra parte del nostro indifferenziato abbiamo dovuto conferirlo presso il centro di produzione di CdR (Combustibile derivante da Rifiuti) di Manfredonia per poi essere bruciato presso l’inceneritore della Marcegaglia di Borgo Tressanti, costo oltre 100 €/ton. Il tutto è gravato sulle tariffe dei cittadini foggiani che pagheranno per questi servizi oltre 5.000.000 di €. ed ai quali rinnoviamo l’informazione”. Fanno i conti i 6. “Se si sommano questi costi a quello della biostabilizzazione, che per tonnellata è pari a 39,92€, si comprende come una delle voci più cospicue per il pagamento della TARI riguardi il trattamento, trasporto e lo smaltimento. Purtroppo né il sindaco Landella, con la sua amministrazione, né ancor più l’AMIU che ha altri interessi, hanno capito questo (o fanno finta di non capirlo) e continuano con la solita litania rinviando le responsabilità alla Regione, che pur ha delle responsabilità oggettive per la mancanza degli impianti. Fanno finta di non sapere che se la raccolta differenziata salisse al 50% i costi per trattamento e smaltimento scenderebbero della stessa percentuale, sollevando i cittadini di oltre 2.500.000 € di costi. Nello stesso tempo il ritorno economico, per il Comune, aumenterebbe per l’incremento di vendita del differenziato. A Bari (R.D. al 39,89% nel 2017) dove il gestore del servizio è sempre AMIU Puglia, recentemente il Consiglio comunale ha approvato l’estensione della raccolta porta a porta ad altri 50.000 abitanti, investendo i 4.000.000 di € dei dividendi derivanti da AMIU e portando la raccolta differenziata porta a porta ad interessare quasi l’80% dei cittadini. A Foggia invece continua ad andare tutto in maniera strana. Pertanto vorremmo che si facesse una buona volta chiarezza a questa schizofrenia ridondante tra l’amministrazione Landella e la dirigenza AMIU Puglia, infatti: si è pubblicizzato, oltre 20 giorni fa, l’inizio “5 Giugno 2018” di un nuovo progetto di raccolta differenziata per Foggia, dividendola in tre zone concentriche (rossa, gialla e blu e non più zona 1, 2 e 3 tanto per non essere monotoni) con tre sistemi diversi di raccolta; nello stesso tempo AMIU, in modo apparentemente contraddittorio, presenta un bando, per la nomina di un tecnico che dovrà fare un progetto di raccolta differenziata per Foggia”.