Un romanzo criminale di ben 600 pagine per spiegare i traffici illeciti di rifiuti dalla Campania alla provincia di Foggia. L’ordinanza dell’operazione “In Daunia venenum” riporta interrogatori e intercettazioni che svelano un sistema illecito collaudato tra imprenditori, dirigenti e politici. Il tutto sotto l’egida di alcuni pregiudicati di Casal di Principe, feudo del clan dei Casalesi.
Renato Nitti e Giuseppe Gatti, pm della DDA di Bari che firmano l’ordinanza, evidenziano i legami tra alcuni degli indagati e soggetti di origine campana. Fabrizio Mundi, ad esempio, nato a Popoli (Pescara) ma residente a San Severo, a capo della famigerata “Lufa srl”, azienda di compostaggio che sversava monnezza in vari angoli della Capitanata, avrebbe un comprovato legame con i campani. Stesso discorso per Giacinto Coniglio, uno dei gestori dei terreni dove veniva tombata la monnezza, ritenuto vicino a Luigi Ferraro, di Casal di Principe, titolare del sito “bunker” sulla litoranea sud tra Manfredonia e Zapponeta. Ferraro è elemento noto agli inquirenti poiché colpito nel 2015 da un ordine di carcerazione per un 416 bis con espiazione pena di 11 mesi e 11 giorni.
Siti e società
Ecco i siti oggetto di sversamento illecito: Sciale degli zingari, definito “bunker”, in agro di Manfredonia. Località Dieci Carri (Isola degli Olivi Torelli) a Manfredonia. Ittica Carapelle, Manfredonia. Masseria Sipari, Zapponeta. Marchesa, Zapponeta. Contrada Boccadoro a San Paolo Civitate. Località Falciglia a San Severo. Terreni che, per quanto riguarda Manfredonia, ricadono in zona sottoposta a vincolo Sic e Zps – Zone umide della Capitanata.
Le società autotrasportatrici (tra cui per frequenza di viaggi: Perna Ecologia srl che trasporta fanghi per conto della Zuegg spa e Maya srl che trasporta fanghi della Unilever Italia Manufacturing srl, azienda che, con il marchio Algida produce gelati), conferivano i rifiuti umidi all’impianto di compostaggio “Lufa Service” di San Severo.
Terreni coltivati innalzati di diversi metri
I quantitativi che arrivavano presso la Lufa erano superiori a quelli autorizzati. “Nel periodo estivo – ha detto un dipendente dell’azienda durante un interrogatorio – arrivavano anche 30 camion al giorno”. L’azione illecita “permetteva di smaltire enormi quantità di rifiuti in ogni sito, tanto da innalzare i terreni coltivati anche di diversi metri”.
Mundi per smaltire l’enorme quantità di materiale in ingresso nello stabilimento Lufa utilizzava i terreni di Coniglio negli agri di Manfredonia e Zapponeta. Attraverso lo zio, Remo Bonacera, Mundi versava a Coniglio una somma in contanti compresa tra un range di 40 e 80 euro a mezzi industriali, tra autocarri e autoarticolati che mediamente, nel periodo estivo, si attestavano tra 10 e 15 (con punte di 30 stando alle parole del dipendente).
Per fare un esempo, la Lufa, attraverso 81 trasporti, effettuati tra il 5 maggio 2014 e il 29 maggio 2014, ha recapitato a Coniglio sul sito “Contrada Sciali Pagliete Manfredonia” di Luigi Ferraro, 10.902 quintali di compostato misto.
Il sito definito “bunker” di proprietà di Ferraro, risulta nella disponibilità di Giacinto Coniglio il quale ha smaltito, per conto della Lufa Service, diverse migliaia di quintali di compostato misto. È stato accertato che il materiale veniva fornito, trasportato e sversato sui terreni della Capitanata a titolo oneroso, attraverso pagamenti che venivano, di volta in volta, effettuati dai vertici della Lufa Service, attraverso Remo Bonacera.
L’investigatore da corrompere e il “concime”
Quando scoprirono che il “bunker” era attenzionato dalla polizia (durante un incontro, gli indagati avevano notato la presenza dell’auto di un investigatore), Mundi chiese a Bonacera se gli investigatori erano corruttibili, proferendo queste parole: “Mangia non mangia!! Come funziona? Ma si prendono qualcosa! No???”
La mole di rifiuti era talmente grande che Bonacera chiese a Coniglio se riusciva ad ottenere ulteriori disponibilità di terreni. Siti che in seguito sarebbero stati analizzati “per vedere se fossero adatti al materiale”. Anche linguaggi in codice durante le conversazioni. Bonacera a Coniglio: “Ti sto mandando questo ‘concime’ e spero di venirti a trovare domani che ci prendiamo un caffè”. Appuntamento per il caffè utile a versare il “compenso” in favore di Coniglio.