Edili foggiani, il “passo avanti” di Lops. “Ecco perché Annj Ramundo è la persona giusta”

Con riferimento al vostro articolo del 29 novembre 2017 relativo all’assemblea di ANCE Foggia consentitemi di precisare quanto segue. La candidatura della Dott.ssa Annj Ramundo a Presidente di Ance Foggia nasce dalla proposta del sottoscritto che, lasciando spazio alle giovani generazioni, ha inteso così fare “un passo avanti” ricevendo il consenso unanime del Consiglio di Presidenza e dell’Assemblea.

Vi allego, all’uopo, uno stralcio della relazione con la quale ho aperto l’assemblea del 30 novembre 2017. Non motivi personali nè professionali distraggono il sottoscritto dai compiti che, anche in qualità di vicepresidente senior, deve assumere chi fa parte del gruppo dirigente di ANCE Foggia.

   Arch. Paolo Lops

ASSEMBLEA ANCE FOGGIA

30 NOVEMBRE 2017

Relazione del Presidente facente funzioni

Arch. Paolo Lops.

è toccato a me, quale Vicepresidente più anziano, assumere doverosamente le funzioni di Presidente facente funzioni ed assicurare in questo modo la continuità amministrativa. Nessun dubbio a riguardo, nessuna incertezza su come proseguire, pronto a farlo.

Mi piacerebbe, tuttavia, poter fare un “PASSO AVANTI” secondo una mia idea che ha già ottenuto il consenso unanime del Consiglio di Presidenza nella sua completa autonomia e che ora propongo all’Assemblea con qualche breve riflessione.

Gli accadimenti dei giorni scorsi segnano un momento delicato per la nostra Associazione in relazione al quale vanno rilanciati con forza i valori della coesione sociale e associativa semplicemente perché, guardando al futuro, mi sembra questo un modo giusto, a disposizione di questa classe dirigente, per guidare il sistema delle imprese.

In questo senso l’ANCE Foggia deve essere valorizzata unendo intorno al Presidente ogni risorsa disponibile ed utile per riprendere l’azione sull’idea di territorio che abbiamo e delle misure necessarie per supportarla e realizzarla in continuità col passato, certamente, ma anche andando incontro alle formidabili novità che ci annuncia il futuro.

A fronte della consolidata visione del contenimento ed azzeramento del consumo di suolo, la città si conferma come il centro nevralgico delle dinamiche sociali. La sostenibilità, la Rigenerazione, il Riuso, l’assetto idrogeologico, la sicurezza in campo sismico, le opere pubbliche e private che ne derivano sono i temi su cui dovremo cimentarci sempre più fattivamente.

Ai Vertici ed al Corpo Associativo tutto intero è richiesto di farsi, ancor più, portatori di un bene fondamentale da inserire nella catena del valore e cioè “la perfetta identificazione delle cariche rappresentative con la funzione di servizio ad esse legata, cioè l’identificazione precisa tra il ruolo e il compito”.

È accaduto, talvolta, di personalizzare eccessivamente i ruoli di rappresentanza tanto da coltivare quel “sentiment” del tutto inadeguato in base al quale si ritiene che se non prevale una certa idea, una certa linea, un certo modo di fare si lascia la casa. Chi lascia la casa ha sempre torto. Non c’è una sola politica industriale, ci sono diverse politiche industriali in ordine alle quali la crescita territoriale reclama la miglior sintesi possibile, ma soprattutto pretende le sensibilità capaci di mettersi in gioco. All’interno delle regole ogni sintonia è possibile, ogni sintesi è auspicabile. Ripeto, all’interno delle regole.

La sintesi appunto, quella che nasce dal confronto e dal dialogo, dal contemperamento delle visioni e degli interessi e dal tempo necessario per farla maturare. Noi stessi dobbiamo cambiare, come imprenditori e come istituzione che rappresenta le imprese attraverso l’assunzione di impegni precisi, attraverso la responsabilità delle idee, per essere solidi, per essere adulti.

Abbiamo il dovere di accompagnare i processi sulla scorta dell’esperienza acquisita sapendo che il modo migliore di fare il proprio interesse passa attraverso l’interesse generale. Occorre tenere in equilibrio le risorse dei vari territori perché ogni azione contraria è sbagliata dal punto di vista economico.

Le politiche industriali devono servire a ridurre le povertà e le diseguaglianze perché sono sbagliate dal punto di vista economico a causa delle turbolenze sociali che scatenano e dei costi che ne conseguono. Lo sviluppo deve ritrovare la sua  un’unica forma quella generale oppure non è sviluppo.

È necessario accogliere e mettere alla guida sensibilità nuove, sviluppare energie nuove, puntare e confidare nella capacità dei giovani di saper individuare percorsi innovativi per una migliore elaborazione delle problematiche di settore con modalità diverse, più attuali, più probabili, più moderne. Ecco il “PASSO AVANTI” che vi propongo.

Con questo spirito, nella piena convinzione che possa essere utile a tutti, propongo all’Assemblea l’elezione a Presidente facente funzione di una giovane collega già componente del Direttivo Ance come delegata al Comitato per la piccola industria di Confindustria Foggia, di notevole spessore imprenditoriale, alla guida di un importante gruppo industriale, di comprovate capacità, con una sensibilità speciale in se e, perché no, di genere, cresciuta in una famiglia da sempre impegnata nel lavoro, nell’impresa, nel diritto. Propongo e metto ai voti l’elezione a Presidente facente funzioni della Dott.ssa Annj Ramundo.

   Il  Presidente  f.f.  

Arch.Paolo Lops