
Nel giorno di Giovanni Panunzio, imprenditore foggiano ucciso il 6 novembre 1992 dalla mafia, tantissimi studenti hanno riempito la Sala del Tribunale di Palazzo Dogana. Al centro del dibattito, la lotta al malaffare. Titolo del convegno “Donne per la legalità”, organizzato dall’associazione Progetto Foggia – Eguaglianza Legalità Diritti, con il sostegno di Csv Daunia e in collaborazione con l’associazione Memoria Condivisa. Un incontro molto sentito da tutti i presenti, desiderosi di omaggiare la figura di un uomo che non volle in alcun modo piegarsi al racket delle estorsioni.
Presente Corradino Mineo, senatore e giornalista, esperto della tematica. “Invito tutti a non generalizzare sulla questione mafia – ha affermato -. Serve invece fare nomi e cognomi. Purtroppo c’è gente accanto a noi che copre da sempre questa cultura, lasciando sole persone come Panunzio. Ha ragione don Luigi Ciotti, non dobbiamo riempirci la bocca di belle parole se non si comprende che prima serve l’impegno di tutti per contrastare il fenomeno. La mafia è accanto a noi, non è qualcosa di misterioso o lontano. Non basta solo denunciarla ma combatterla. A poco servono gli eroi. Di solito si diventa eroi dopo la morte. I discorsi che oggi si fanno su Falcone e Borsellino non li ho mai ascoltati mentre erano in vita”.
Anche Stefano Fumarolo (consulente antimafia), ne è convinto: “In Puglia serve sentirsi “comunità”, una parola che la mafia detesta. E serve comportarsi da cittadini modello, non da eroi. Nel 2006 passò una legge regionale contro estorsione e usura ma ad oggi non è mai stata applicata”.
“Cominciamo a dimostrare che teniamo alla nostra città – ha evidenziato nel suo intervento Daniela Marcone di Libera -. Troppo spesso si afferma che i foggiani sono poco attenti a questi temi. Facciamo qualcosa per far ricredere gli scettici”. Una battuta anche sulla sua esperienza e sul dramma per la perdita di Francesco Marcone, suo padre, anche lui ucciso dalla mafia: “Sono una figlia senza giustizia, questo per me è un fardello che porto ormai da anni. Forse qualcuno deve ancora decidersi a parlare. Ma io ci spero ancora”.
Sempre stamattina, prima dell’evento con le scuole a Palazzo Dogana, Comune, associazioni e semplici cittadini hanno onorato Panunzio durante una piccola cerimonia nella piazza a lui dedicata a pochi passi dal parcheggio Zuretti.