Sorpresa nell’indagine sulla bomba al ristorante “Leonardo in centro”. Non si tratterebbe di racket, bensì della rivalità tra operatori economici. I carabinieri hanno arrestato Mario Mucciarone, 49enne foggiano, titolare del bar “Polo Nord” situato sempre in corso Garibaldi, praticamente di fronte al locale colpito dall’ordigno. L’uomo, con precedenti per droga e con un fratello vicino al clan della “Società” Trisciuoglio/Prencipe/Tolonese, aveva gli affari in perdita. Pare infatti che la clientela di Leonardo fosse aumentata, soprattutto grazie alla caffetteria. Ma invece di fare concorrenza leale, Mucciarone ha “pensato bene” di assoldare il 28enne marocchino Mohamed Halloufi, già arrestato, per distruggere l’ingresso dell’odiato ristorante.
Mucciarone avrebbe minacciato di morte il marocchino, intimando di far del male anche a moglie e figlia. Il giovane, ambulante in piazza Libanese, frequentava da tempo il “Polo Nord” assieme ad altri suoi “colleghi”. Poi con Mario era entrato in confidenza. Ma il gestore del bar si è subito approfittato dello stato di bisogno del marocchino, senza lavoro e padre di una bambina da appena venti giorni. In seguito, assieme a un’altra persona, Mucciarone si è presentato a casa del marocchino (zona Cep) caricandolo in macchina e costringendolo a commettere l’attentato. La notte del 3 maggio, il 28enne era disperato a tal punto da ubriacarsi pesantemente. Secondo i carabinieri ci avrebbe pensato tutta la notte fino a quando ha preso la decisione di macchiarsi di quest’atto criminoso. Mohamed è giunto tardissimo all’appuntamento, alle 6 e 15 del mattino, orario insolito per questo genere di reati. Probabilmente ad attenderlo alle spalle del locale di Leonardo, c’erano Mucciarone e un complice che gli hanno consegnato la bomba indicando il punto dove posizionarla per recare il maggior danno possibile al ristorante. Gli hanno anche fornito dei guanti in lattice per non lasciare impronte e una giacca per travisarsi.
Qualche settimana fa, dopo l’arresto del marocchino, Mucciarone temendo di essere incastrato, ha proposto sostegno economico e perfino un legale al 28enne. Tentativo inutile. Infatti, messo alle strette, il marocchino ha finalmente confessato e ora il gestore del bar “Polo Nord” è nel carcere di Foggia indiziato per i reati di danneggiamento aggravato, porto e detenzione illegale di materiale esplodente e minaccia.