Arriva (ma non è) la cugina di Ziva. Se non fosse improbabile come ricostruzione potrebbe essere uno spin-off di Ncis. E il personaggio femminile protagonista, la bravissima e osannata dalla critica Maggie Gyllenhaal (sì, è la sorella di Jake), potrebbe ricalcare quello di Ziva David (interpreta dalla fascinosa ma non altrettanto famosa Cote de Pablo). Certo gli elementi in comune ci sono e sono tanti. La vicenda ruota intorno a Nessa Stein, una risoluta donna israeliana che ha ereditato dal padre – ucciso sotto i suoi occhi quando era una bambina – una fabbrica di armamenti. La donna si batte per la riconciliazione tra Israele e Palestina, tema caldo e atavico che tiene spesso il mondo col fiato sospeso. Si tratta dunque di una serie – che peraltro dovrebbe essere breve, solo le prime otto puntate, per ora – i cui risvolti sono più di spionaggio che di poliziesco. La narrazione, ma anche fotografia e ambientazione, sono di livello cinematografico. Il progetto, realizzato soprattutto in terra britannica e poi marginalmente negli Usa e Medio Oriente, è piaciuto molto ai critici inglesi. Qualcuno l’ha trovata addirittura troppo sofisticata. In effetti, in questa serie non ci sono ammiccamenti di sorta e inutili fuochi d’artificio. Il tutto resta assai misurato. Il che, a volte, non dispiace affatto. Sky Atlantic, “The Honourable Woman”
Americani sempre old style alla ricerca dell’oro. Solo gli americani, veri temerari della sperimentazione televisiva, potevano pensare a un reality nel quale i protagonisti sognano di diventare minatori e di cercare oro in mezzo mondo. Ed è questa l’idea de “La febbre dell’oro”, un programma che ruota intorno alla figura di Todd Hoffmann il barbuto protagonista (anche se in realtà la barba ce l’hanno un po’ tutti i personaggi). In realtà non si tratta di una novità. Il programma nasce ben cinque anni fa e ora arriva anche in Italia con la sua quinta stagione. Da notare che, rispetto all’avvio dell’avventura degli uomini di Hoffman, l’oro trovato finora riempie sì e no un portamonete! Ma, come si dice, l’importante è partecipare! La storia, nella sua prima stagione, ha radicamenti nella stretta attualità che, purtroppo, riguarda anche l’Europa: il gruppo di Hoffman perde il lavoro in Oregon e deve decidere cosa fare per andare avanti. Parte in questo modo la corsa all’oro. I protagonisti si dirigono in Alaska. Nel corso dello sviluppo del programma, sin dalla seconda stagione, si affaccia sulla scena il giovane Parker, dieci anni, che trova subito 30 chili d’oro. Nel frattempo, la truppa si sposta dall’Halaska alla giungla della Guyana. Avranno maggiore fortuna? Discovery Channel HD, “La febbre dell’oro”
Peronaci cucina contro tutti. Le corazzate alla “Masterchef” sono lontanissime, però anche la blogger culinaria funziona. “In cucina con Giallozafferano” è quasi un’isola felice. Nessuno si arrabbia. Nessuno tira i piatti in faccia. E Sonia Peronaci è pure simpatica. Coltiva da tempo un suo blog nel quale prepara i suoi piatti e dalla fine del 2013 Fox Life lo ha trasformato in un programma televisivo. Lo spazio quotidiano dura una decina di minuti, giusto il tempo per presentare una ricetta. Quindi nessuna lungaggine o sbrodolamenti da diretta tv. E tutto resta rigorosamente nel suo alveo tematico. Vale a dire che, a differenza di quello che accade nei “grandi” programmi dedicati alla cucina dove in realtà è la “messa in scena” che conta, qui c’è una donna sola ai fornelli. In realtà prima di conquistarsi uno spazio tutto suo, la Peronaci ha partecipato proprio a “Masterchef” (un paio di puntate nel 2011) e alla rubrica de La7 “Fuoridigusto”. E, ovviamente, ha già pubblicato un mucchio di libri in materia. La cucina, insomma, è ancora un must per la tv italiana. Fox Life, “Giallozafferano”