Quasi 200 assunzioni in piena campagna elettorale. Inizia ancora una volta in provincia di Foggia la nuova “sperimentazione” di Sanitaservice. La testa d’ariete del governatore uscente Nichi Vendola, che per 10 anni ha guidato la Puglia con la leva della sanità, continua ad essere il perno del “controllo” elettorale. Così si scopre che per essere inseriti nelle srl interamente controllate dalle Asl non serve fare concorsi, e nemmeno essere dotati di un buon curriculum. Basta passare per le agenzie di lavoro e, sulla scia di una buona stella politica, si può arrivare ad avere un contratto a 3 mesi. Giusto il tempo della campagna elettorale. Prima di alimentare nuove speranze per la stabilizzazione…
Il “metodo Moretti” a Cerignola
“Abbiamo chiesto a Sanitaservice l’assunzione, attraverso le società interinali, di una quindicina di ausiliari per l’ospedale di Cerignola, dove mancano anche gli infermieri…”. È il direttore generale dell’Asl di Foggia, Attilio Manfrini, a confermare la procedura dopo le polemiche partite nei giorni scorsi, con tanto di papelli e sponsor politici non ancora confermati dai fatti. “Per il momento parliamo solo di Cerignola – precisa l’ingegnere – perché le altre strutture sono servite. Non c’è ancora nulla di ufficiale, visto che è il frutto di una conferenza di servizi fatta giovedì o venerdì scorso. Per il resto le voci che circolano sono infondate…”. Secondo fonti informate, tuttavia, l’agenzia sarebbe già stata scelta: dovrebbe essere l’Adecco a selezionare il personale. Ma il bando per l’assegnazione ancora non si è visto (almeno tra le pubblicazioni). Questa ennesima strada creativa intrapresa per derogare ai limiti del blocco del turnover e delle assunzioni scaturite dal Piano di rientro imposto alla Regione Puglia è stato messo a punto da Tommaso Moretti, attuale commissario in scadenza degli Ospedali Riuniti di Foggia, vendoliano doc e da sempre in contrasto con le società in house. “Io mi sono sempre affidato alle agenzie di lavoro, una Sanitaservice per il policlinico, perciò, sarebbe solo antieconomica…”. All’Asl, però, hanno deciso di fare le cose in grande. E dopo l’assunzione di quasi 900 persone in 5 anni nella società che continua ad avere al vertice un condannato, Antonio Di Biase, si continua a gonfiare l’organico nonostante il nuovo regolamento regionale che, secondo i sindacati, metterebbe a rischio questo tipo di società.