L’ora di Sgarro è scattata. Con 2737 preferenze il trentaduenne Tommaso Sgarro è il candidato della coalizione di centrosinistra alle comunali del 2015. Lo ha stabilito l’esito delle primarie cittadine celebrate ieri a Cerignola. Il segretario del Partito democratico ha avuto la meglio sugli altri due candidati, Michele Longo, che ha totalizzato 2100 preferenze, e Carmine Roselli, fermo a 487. Dalle operazioni di spoglio e verifica, concluse non più tardi dell’1,30, sono risultate in tutto 11 schede bianche e 14 nulle. In coda dietro gli accessi, organizzati per gruppi in base all’ordine alfabetico, alla “festa democratica” hanno partecipato, al costo di un euro, 5349 elettori, affollando il seggio allestito nei locali del Centro Informa. Un elettorato a maggioranza composto da famiglie, recatesi alle urne con seguito di bambini e carrozzine.
Un’affluenza quasi dimezzata rispetto a quella preventivata. Sulla scorta delle pre-iscrizioni si contavano quasi il doppio di elettori. Il giorno prima del voto il sito attivato per le registrazioni (www.cerignolariparte.it), che ha anche subito un tilt temporaneo per sovraccarico, ha raccolto circa 9500 iscrizioni totali. Una mole di richieste che ha scompigliato le carte di una partita che si presentava a senso unico, a favore del candidato sponsorizzato dall’europarlamentare Elena Gentile. Ha imposto lei le elezioni anticipate a casa sua (col rischio di fiaccare le urne regionali di domenica prossima, quando si riconvocheranno gli elettori per la scelta del candidato alla presidenza della Puglia) e il singolare regolamento anti-inquinamento, con annesso elenco dei votanti. Una strategia di difesa al solo scopo di concentrare gli sforzi sulla battaglia ai nemici interni. Il rischio non calcolato lo si leggeva chiaramente sul volto disteso e sorridente del direttore di banca. Gongolava Longo a poche ore dalla chiusura del seggio ieri sera, probabilmente convinto che il contro attacco delle pre-iscrizioni a suo favore, nel cilindro dell’accordo con i centristi della maggioranza di Giannatempo, gli avrebbe garantito la vittoria. Una sicurezza palpabile che ha finito per convincere i filogentiliani e sostenitori del giovane segretario. Con facce scure e ormai sfiduciati andavano ripetendo: “Stiamo a perdere”. E non doveva essere tanto diverso il sentimento dell’eurodeputata in affanno fuori dal seggio con la famiglia al completo, a giudicare dal nervosismo delle sigarette consumate e dai volti tesi in silenziosa attesa.
Che sarebbe stato un confronto serrato lo aveva già anticipato il ricorso ancora pendente promosso da Longo e Roselli. Il sorprendente numero di iscritti ha suscitato qualche allarme il giorno prima del voto e le manovre del capogruppo piddino che ha dato fondo alle relazioni professionali, raccogliendo oltre 4mila dichiarazioni di sostegno alla sua candidatura e trascinando al seggio persino l’imprenditoria edile a sostegno dell’attuale governo, ha fatto tremare l’endorsement del candidato eletto. “Sicuramente si sono visti tanti volti nuovi durante la votazione, ma più che infiltrati ritengo siano persone che si sono pentite di aver scelto il centrodestra nella tornata precedente” , commenta il garante delle operazioni di voto, Gianni Ruocco, ponendo l’accento sulla partecipazione “massiccia” e “inaspettata”. “Un numero di votanti del genere alle primarie non si era mai visto a Cerignola”. Abbiamo votato sempre, di continuo. Far votare circa 6mila persone in una sola giornata in un ambiente, per quanto largo pur tuttavia ristretto, è stato per noi un successo organizzativo. Mai ci saremmo aspettati una cosa del genere. Superare il 50% di quelli che si sono iscritti con la verifica del numero delle persone che hanno partecipato al voto, è stato un successo grandissimo. Le elezioni si sono svolte in maniera assolutamente ordinata e precisa –aggiunge, in riferimento alle preoccupazioni per le eventuali tensioni-. È stato un clima di grande festa fino all’ultimo momento. Non c’è stata tensione. Qualche alterco e parola sopra le righe, la passionalità e tensione emotiva fa parte del gioco. Sono rimasto personalmente colpito di come le cose sono andate. Alla fine la cosa più bella è stato l’abbraccio tra i tre candidati sindaco. Per me è stato un momento quasi commovente. Una bella giornata , la più bella che abbia mai vissuto da quando mi occupo di politica. Erano più sorrisi che voti. Ha vinto il sorriso, la gioia, ieri, la voglia di partecipare e di scegliere. E questo credo sia un buon viatico per le successiva consultazione che ci aspetta nel 2015”.
A patto che non prevalgano le opposizioni al vincitore, strascico delle primarie ad ogni livello. Rappresentano un esemplare strumento di partecipazione democratica, ma hanno un effetto boomerang sulla coalizione, e le vicende del Pd lo dimostrano. Nel senso che, proprio per la possibilità di scegliere tra più candidati, alimentano il seguito di sostenitori dell’uno o dell’altro, aprendo sempre nuove correnti interne che finiscono per acuire le lotte intestine, creare spaccature che minacciano il partito, sia in vista delle campagna elettorale, sia, in caso di successiva eventuale vittoria, nell’azione di governo. Un timore infondato per i tre candidati che appena una settimana fa partecipavano alla tribuna politica organizzata dal comitato per le primarie, concordi nello scongiurare il pericolo che all’esito delle primarie ciascuno se ne vada per la propria strada.
“Le primarie non sono uno scontro, un incontro di pugilato. Sono un confronto tra stili differenti di intendere la politica all’interno di uno stesso grande contenitore. È vero il confronto diventa serrato, non ce lo nascondiamo, ma vengono superate nel momento in cui si riconosce il vincitore. Chi ha vinto ha la responsabilità di fare sintesi in modo tale che non si crei una minoranza e maggioranza, per questo non sono un congresso. Rappresentano la scelta di uno stile vincente e la proposta politica più attraente per la città. Non bisogna dimenticare l’obiettivo principale, che non è vincere le primarie ma la battaglia delle comunali”. Così si esprimeva in quell’occasione il giovane segretario oggi consacrato alla carica di candidato sindaco.