Il consigliere Giandiego Gatta ha presentato una interrogazione circa la “Riorganizzazione della Rete dell’Emergenza-Urgenza della Regione Puglia”. La Giunta regionale, infatti, ha approvato la proposta di revisione del sistema dell’emergenza-urgenza regionale, prevedendo di modificare anche il sistema territoriale dell’emergenza, meglio conosciuto come “118”. Con l’interrogazione Gatta chiede al presidente della giunta regionale, e l’assessore alle politiche della salute: “Come possa essere servito al meglio un territorio cosi vasto con una automedica, un PPIT (punto di Primo Intervento Territoriale ) che deve ancora essere istituito, ed una Ambulanza Medicalizzata, oltretutto a mezzo servizio perchè senza infermiere professionale a bordo; se non ritengano che gli abitanti di un paese come Castelluccio, piuttosto che Faeto o Carlantino, con alto tasso di popolazione anziana, abbiano diritto ad avere l’assistenza di un medico che sappia far fronte alle situazioni di emergenza, com’è il medico del 118″.
“Al fine dichiarato di ‘ottimizzare’ il servizio – continua Gatta – si è disposto un taglio dell’assistenza in un terzo della superficie della provincia di foggia, il Subappennino Dauno, pari al 31,6 % dell’intera superficie della provincia di Foggia, rappresentato da 30 comuni con una popolazione media di circa 6.600 abitanti. Quest’area, già di per sé fortemente penalizzata da inclementi condizioni oro-geografiche, riconosciuta dalla stessa Regione Puglia quale zona disagiata per l’assistenza sanitaria, viene ancor più penalizzata con il ‘taglio’ di ben 5 postazioni medicalizzate, che avrebbero dovuto servire questa vasta zona della provincia di Foggia. L’Azienda Asl non ha attivato tutte le postazioni previste dal vecchio piano del 2010, ragion per cui la Giunta, con la Delibera Regionale numero 2251 del 28 ottobre 2014, ha sancito di fatto che le automediche di Volturino, Troia ed Ascoli Satriano e i PPI di Ascoli Satriano e Volturino non debbano servire le popolazioni del Subappennino. Questo progetto riorganizzativo – conclude il consigliere di Manfredonia – comporterà la perdita netta di 15 posti di lavoro per medici oltre ad altre figure professionali, in una provincia in cui la disoccupazione ha raggiunto livelli elevatissimi”.