La piazza cerignolana si rivela sorprendentemente fruttuosa per gli espositori della filiera economica a basso impatto ambientale. La terza edizione della “Fiera delle autoproduzioni”, in scena in piazza della Repubblica per l’intera giornata di domenica scorsa, ha registrato un bilancio più che positivo in termini di affluenza di visitatori e di partecipazione di produttori e artigiani.
“L’affluenza rispetto alle altre volte è aumentata, credo di ci siano almeno 35 produttori e anche i visitatori, col passeggio della domenica, sono tantissimi”, ha riferito a l’Immediato Alessia Lenoci, produttrice e co-promotrice della vetrina fieristica che porta la firma della cooperativa sociale “Pietra di Scarto”. In collaborazione con il Gruppo di acquisto solidale “I Facc’ Tust’”, nato in seno alla cooperativa stessa e costituito da una decina di sostenitori della filiera corta (rappresentata dai produttori agricoli, creativi e artigiani), ha ideato questa giornata di vendita e promozione, una vera e propria festa delle autoproduzioni, che già al suo esordio, lo scorso maggio, dimostrò essere un’idea vincente. Molti espositori sono tornati, e se ne sono aggiunti altri dai comuni limitrofi e da fuori provincia. Piccole realtà certificate che rappresentano l’alternativa alla grande distribuzione e al mercato tradizionale.
“Ci sono produttori e artigiani, oltre che locali, anche di Spinazzola, Lavello, San Ferdinando, Foggia e Candela”, ha precisato Alessia, titolare di un’attività di autoproduzione di cosmetici naturali, “Physis-Autoproduzione ribelle”, attiva da circa 4 anni.
“Per noi produttori è una buona vetrina –ha osservato-. Molti di noi sono raggiungibili proprio attraverso questi canali e chi sa di trovarti viene qui proprio perché vuole acquistare direttamente. Vedo tutti sempre molto incuriositi e interessati, perché è vero che c’è una tradizione del mercato all’aperto che trova spazio in questa piazza, ma spero venga percepita la differenza, da chi visita questo spazio, tra un mercato dell’antiquariato e un mercato degli artigiani, con prodotti creati da chi è dietro il banco. Non c’è una rivendita. Non è un mercato artigianale, ma porta anche produttori e agricoltori. È qualcosa di più, una festa delle autoproduzioni. Noi speriamo cresca sempre di più in questa direzione”. Tra le realtà della filiera corta più prossime Alessia frequenta soprattutto quelle ormai consolidate del nord-barese. A Molfetta e Corato, ad esempio, questa tipologia di mercato è attiva già da diversi anni. “È un percorso quello che si intraprende. Si cerca di attirare le persone in linea con un certo concetto, soprattutto per l’agroalimentare, perché si propongono prodotti che rispecchiano una serie di parametri. Noi qui abbiamo lanciato l’input, sperando che si crei uno zoccolo duro di produttori-espositori che richiami anche altre adesioni”.
Per l’azienda biologica Valle Ofanto la giornata è stata positiva. “Produciamo uva da tavola biologica e quest’anno abbiamo voluto trasformarla in succo d’uva, biologico anche quello, perché lavorato da un laboratorio autorizzato”. Marmellate fatte in casa e frutti stagionali sul banchetto dei produttori che praticano la filosofia del “rispetto della terra e della biodiversità”. Sul mercato dal 2009, frequentano le piazze dei Gas da alcuni mesi appena, contando su un pacchetto clienti sotto la soglia delle mille famiglie. “I nostri canali commerciali sono costituiti dai gruppi di acquisto solidale. È da cinque anni che ci rivolgiamo a quel tipo di mercato e pian piano questa cultura si sta diffondendo anche dalle nostre parti”. I loro mercati di riferimento sono soprattutto l’Emilia Romagna e le Marche. I gruppi di acquisto effettuano gli ordini via internet e i produttori il venerdì o il sabato si adoperano per le consegne.
“Il contatto diretto è quello che ci piace –aggiungono-, ci gratifica più del riconoscimento economico, anche se serve soprattutto trarci profitto”.
C’è spazio anche per le creazioni originali rigorosamente realizzate a mano, come il presepe all’uncinetto di Simona Marino, ventiquattrenne neoartigiana di Deliceto. Ha iniziato un po’ per gioco la sua attività, come lei stessa ha raccontato. “Non avevo soldi per fare i regali di Natale e ho pensato: Posso realizzarli a mano”. Così confezionò per amici e parenti i suoi primi orecchini e anche collane. Da quell’esperimento son passati tre anni, c’ha preso gusto a mettere a frutto la fantasia, servendosi di materiali di riciclo e dell’arte dell’uncinetto, utilizzando ritagli di stoffe che recupera a casa di sua nonna, abile sarta. “Questo è il terzo mercatino che faccio, ho iniziato da pochissimo a vendere le mie creazioni. Sono laureata in tecnico di Radiologia e da un anno sono disoccupata, allora mi adatto facendo altre cose. È comunque diventata una passione, divertente e rilassante”, ha confidato Simona. Ha accettato con entusiasmo di aderire alla festa delle autoproduzioni cerignolana perché condivide la filosofia del mercato ecosostenibile. “Utilizzo materiale di riciclo il più possibile e recupero roba che non mi serve più. La maggior parte delle cose sono ottenute smontando altre cose”.
L’appuntamento con la prossima edizione è per l’8 dicembre prossimo. “Ci auguriamo di contare ancora più presenze, con il Natale di mezzo –ha aggiunto infine Alessia-, e già ci sono adesioni per quella data”.
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