I legali di Massimo Laccetti replicano alla notizia sul sequestro dei beni all’ex consigliere comunale. “Le notizie diffuse non sono corrispondenti al vero. In particolare il dato secondo cui sarebbe dimostrato che, nel periodo 2007 – 2012, il nucleo familiare dell’ex consigliere, a fronte di disponibilità ufficiali per circa 180 mila euro, aveva di contro effettuato acquisti ed investimenti per oltre 240 mila euro trova riscontro in quale fonte ufficiale?” (c’è un comunicato congiunto di Polizia e Guardia di Finanza, ndr).
I legali precisano inoltre che oggetto di sequestro sono stati un box di circa 20 mq; una Panda del 2009 e una Mercedes del 2010 rispettivamente del valore di 4000 e 8000 euro, pagate ratealmente ed in epoca assolutamente antecedente ai fatti in contestazione. Per quanto concerne la presunta partecipazione del Laccetti in una società, precisano i difensori che, il valore nominale dell’intera società è di 5000 euro, per cui la quota astrattamente attribuibile al Laccetti sarebbe di 2.500 euro. “Anticiperemo il riesame su questo provvedimento al fine di dimostrare che non vi è alcuna sproporzione tra redditi dichiarati e beni acquistati”.