Chi è “Ali Agça” nelle intercettazioni tra l’ex dirigente Fernando Biagini e l’ex consigliere Massimo Laccetti? È l’aspetto gossipparo del momento, che emerge con vigore nell’ordinanza sul “sistema corruttivo” messo in piedi, secondo gli inquirenti, nei meandri del Comune di Foggia. Anni di tangenti e favori. Sullo sfondo, le decisioni della politica sulle sorti della tecnostruttura, in un groviglio di consultazioni, illazioni, scenari più o meno futuribili, e previsioni spesso solo millantate dalle due “comare” (LEGGI).
Secondo alcune fonti attendibili, Agça sarebbe il segretario provinciale del Partito democratico, Raffaele Piemontese. La cimice piazzata in auto dagli inquirenti, ha fatto emergere una spaccato colorato nei dialoghi tra i due all’uscita da una nota clinica privata foggiana. I due, preoccupati dagli effetti sulla tecnostruttura delle ultime Primarie – perse dal sindaco uscente Gianni Mongelli -, avrebbero chiesto ad alcune persone influenti della città pareri sullo scenario che sarebbe stato configurato dall’ingegnere sconfitto nella battaglia politica per la scelta del candidato sindaco del Pd alle prossime Comunali.
Stando alle carte, infatti, ci sarebbe stata la proposta del primo cittadino uscente di sostituire il supermanager di Palazzo di Città Paolo Affatato, dirigente del settore Urbanistica, con Fernando Biagini. Dalle primarie, infatti, l’ingegnere foggiano – sostenuto dall’establishment regionale del centrosinistra, dal governatore Nichi Vendola, dall’assessore alla Salute Elena Gentile, sino al sindaco di Bari Michele Emiliano – è uscito sconfitto nella partita che ha visto vittorioso l’architetto Augusto Marasco. Laccetti, all’uscita dalla clinica, confidenzialmente, avrebbe elogiato la furbizia dell’avvocato segretario del Pd, paragonandolo – per via della vaga somiglianza (soprattutto nelle immagini con la barba incolta), – con il terrorista e criminale turco, condannato per l’assassinio del giornalista Abdi ?pekçi e per il tentato omicidio di papa Giovanni Paolo II.
Evidentemente, la preoccupazione derivava dalla vittoria della corrente di Piemontese alle Primarie, e soprattutto dagli effetti che il nuovo scenario politico avrebbero avuto sui dirigenti del Comune di Foggia.