Una “piccola” Tangentopoli in salsa pugliese, con tanto di finanziamenti illeciti al partito “Iniziativa Democratica”. Questo emerge dall’impianto accusatorio tracciato nei confronti di Alfonsino Pisicchio, ex assessore regionale di Emiliano ed ex dirigente dell’agenzia Arti, rimosso dall’incarico poco prima dell’arresto.
Pisicchio e suo fratello Enzo, entrambi ai domiciliari, avrebbero intrattenuto rapporti intensi e proficui con l’imprenditore Giovanni Riefoli, anche lui ai domiciliari, allo scopo di favorire l’elezione del politico attraverso un sistema di assunzioni ben congegnato.
“Dalle indagini è emerso con evidenza – si legge nell’ordinanza – che la decisione sulle persone da assumere era prerogativa di Alfonsino Pisicchio e che il fratello Enzo si atteneva strettamente alle indicazioni e scelte di Alfonsino”.
Subito dopo l’aggiudicazione della gara alla “Golem Plus” di Riefoli – in rapporti con un presunto “riservato” della ‘Ndrangheta – per la gestione tributi del Comune di Bari, “è iniziata la fase del ‘reclutamento’ nel corso della quale – si legge ancora nelle carte giudiziarie – sono stati registrati continui e sistematici contatti tra Enzo Pisicchio e Riefoli, durante i quali si sono accordati sulle assunzioni che avrebbero dovuto avere preliminarmente ‘l’approvazione’ di Alfonsino Pisicchio. Infatti, i nominativi delle persone che Riefoli avrebbe dovuto assumere (attraverso le due imprese che rappresenta) erano contenuti in liste stilate ed approvate da Alfonsino Pisicchio, interpellato, di volta in volta, dal fratello Enzo. Una di queste liste, composta da 13 candidati, è stata rinvenuta presso l’ufficio dell’ex assessore, all’interno della sede della sua Segreteria Politica, nel corso di una attività di perquisizione”. Pisicchio avrebbe “individuato e indicato i nomi – assecondando unicamente i suoi interessi – delle persone che Riefoli avrebbe dovuto assumere”.
A riguardo c’è anche “una intercettazione ambientale nell’auto in uso a Enzo Pisicchio in compagnia di sua figlia durante la quale lo stesso Enzo ha esposto il sistema delle assunzioni: ‘Alfonso poi è il solito <<no! metti quelli che dico io, non mettere nè Daniela, nè Sarah>>, non glielo ho detto a… no perché dice: <<questi non portano voti, io ho bisogno di essere eletto!>>”.
“Numerosissime – scrivono ancora gli inquirenti – sono state le conversazioni telefoniche ed ambientali dalle quali si evince il funzionamento del ‘sistema’ realizzato dai due fratelli, con la partecipazione e connivenza dell’imprenditore, dal quale tutti hanno tratto vantaggi. Il modus operandi messo in atto dai Pisicchio evidenzia anche i loro ruoli, ben distinti: Alfonsino (ma in alcuni casi anche gli altri due fratelli Giuseppe e Francesco) ha proposto e deciso i candidati da far assumere, mentre Enzo, quale suo (loro) alter ego, si è sempre esposto chiamando o preavvisando i candidati. Tutto ciò viene ben rappresentato in una telefonata: prima Enzo contattava i ‘candidati’ di cui possiede il curriculum: (‘Mi fai mandare da tuo figlio il nome il cognome indirizzo e numero di telefono? Che li devo mandare là’), poi, i dati del candidato venivano sottoposti al vaglio di Alfonsino a cui spettava la decisione: ‘Alfò, t’ho mandato il whatsapp, col numero di quello là, il nome che… Questa è una, e poi ce n’è un’altra, però prima diii… mi dici tu che cazzo dobbiamo fare’“.
“Così, mentre Riefoli avrebbe dato avvio alle selezioni del personale da assumere nella Plus Innovation e nella Golem Plus (e nelle altre imprese co-aggiudicatarie), i due fratelli, Enzo e Alfonsino, avrebbero iniziato a contattare gli aspiranti lavoratori per rendere noto il loro interessamento. Ad ulteriore conferma del ruolo decisionale di Alfonsino Pisicchio vi sono altre conversazioni, in cui Enzo Pisicchio, prima di comunicare al Riefoli i nomi dei soggetti da assumere, ha contattato il fratello Alfonsino per ottenerne il benestare”.
“Nella conversazione del 16 novembre 2019 Enzo Pisicchio ha chiesto al fratello di decidere i nomi da segnalare per il CUP di Castellana Grotte, partecipandogli la proposta di A.I. e F.A.: ‘mi fai sapere cosa vuole fare quello… Alfonso, è importante, eh! è importante… perchè là dobbiamo decidere! io a una ho detto, quello di Monopoli, ho detto se vuole andare là, a lavorare Iì… al Cup di… l’altro poteva essere A.I. e tu mi davi due, due geometri, due cazzi che volevi tu … recuperavamo due unità ancora, pensaci se c’hai buone cose… buone idee'”.
“Nei giorni successivi, poiché Alfonsino non aveva ancora deciso i nomi da fornire al Riefoli, Enzo lo ha richiamato per pressarlo affinché provvedesse: ‘Ti devo dire un po’ di cose, là… per quelle cose… che dobbiamo fare, quei nomi là, per esempio?… Mi servivano, mi ero segnato le cose: i nomi! Mi devi dare una mano a risolvere'”.
E ancora: “Alfonsino, nella stessa conversazione, gli ha chiesto – tra quelli a loro disposizione – il nome di un operaio da proporre ad un’impresa (non nominata) di Bisceglie: ‘Senti … un manovale, potatore per Bisceglie, c’abbiamo?’ Cioè, deve andare a lavorare presso un’impresa a Bisceglie, col contratto, ovviamente … dammelo che lo mandiamo, dammi il nome, cose e lo mandiamo’”.
Alcuni giorni dopo, Riefoli, “ancora in difficoltà con le assunzioni, ha pressato Enzo Pisicchio per avere i nominativi di due persone da assumere con urgenza. Trattasi di nomi che Alfonsino non aveva ancora fornito al fratello: ‘Chiamami urgente… Grazie… Devo far partire due persone alle prenotazioni’. Si evidenzia che, subito dopo la definizione della graduatoria finale delle offerte (che vedeva al primo posto la Rti della Golem Plus) Enzo Pisicchio ha già iniziato a stilare con Riefoli le liste per le assunzioni: ‘nessuna nuova… domani mattina ci prendiamo un caffè? e se hai mi porti qualche nome?'”.
“Lo stesso Pisicchio ha iniziato a pressare Riefoli: ‘Dobbiamo fare un casting fra 10 giorni’. E Riefoli: ‘Quando dici tu… basta che ci organizziamo’. Quindi, periodicamente, per tenere la situazione sotto controllo, Enzo ha compulsato Riefoli. ‘Quando i colloqui?… I curricula?’. Riefoli: ‘Prima me li dai e prima cominciano’. Enzo Pisicchio: ‘Ok però non farmi stare preoccupato… Sulle persone’. Riefoli: ‘Tu ti dimentichi sempre chi sono io'”.
Secondo gli inquirenti, i due Pisicchio erano interessati a favorire le imprese di Riefoli nell’aggiudicazione di gare in cambio dell’assunzione – in tali aziende – di persone loro ‘vicine’, in grado di ricompensarli, a loro volta, con la preferenza elettorale in favore di Alfonsino Pisicchio“. Le assunzioni “sarebbero state pilotate nell’ambito dell’accordo tra i Pisicchio e l’imprenditore”.
Spunta imprenditore della provincia di Foggia
“In aggiunta a quanto sinora descritto – è riportato ancora nell’ordinanza -, si evidenziano ulteriori vicende, acclarate nel corso delle indagini, in cui sarebbe emerso l’intervento dei Pisicchio in favore del Riefoli, che avrebbe contraccambiato, come già successo, assumendo persone che, a loro volta, avevano promesso voti ad Alfonsino, alimentando così il circolo vizioso. In altre circostanze è emersa la presentazione del Riefoli da parte dei Pisicchio in diversi ambiti della Pubblica Amministrazione, con il verosimile fine di fargli ottenere commesse e forniture di prestazioni di servizio connesse alla sua attività”.
Secondo gli inquirenti “tali vicende sono utili per delineare il modus operandi dei fratelli Pisicchio che avrebbero promesso posti di lavoro in cambio di voti, sfruttando – si legge sempre nelle carte giudiziarie – la conoscenza e ‘disponibilità’ di imprenditori pugliesi come Riefoli, Raffaele Pio Nittis ed altri non sempre individuabili”. De Nittis, 35enne imprenditore di Manfredonia ed ex presidente del Manfredonia Calcio, è da tempo attivo soprattutto nella sanità privata. È inoltre genero dell’imprenditore foggiano della “Tre Fiammelle”, Michele D’Alba, recentemente interdetto per mafia.
“Le circostanze che provano quanto detto – concludono nell’ordinanza cautelare – sarebbero costituite dai numerosissimi (139) curricula vitae rinvenuti nella segreteria politica di Alfonsino, suddivisi per categoria, per titolo di studio, eccetera”.